La canapa (Cannabis) è una pianta dai molteplici utilizzi, molti dei quali sono andati persi nel corso degli anni, per una politica repressiva nei confronti di alcune varietà ad alti contenuti di THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) usate a scopo "improprio".
Noi qui parliamo invece della canapa industriale che, negli ultimi anni, grazie anche al fatto che l’opinione pubblica è sempre più informata, viene coltivata per essere largamente impiegata in molti settori. È infatti una eco-risorsa straordinaria: cresce con pochissima acqua e senza l’uso di prodotti chimici, e ‘assorbe’ più CO2 di un bosco.
In Italia con la nuova legge n. 242 del 12/2016 gli agricoltori possono coltivare solo sementi certificate con contenuto di THC non superiore allo 0,2%. Inoltre è obbligatoria la conservazione del cartellino identificativo e la fattura dei semi acquistati.
I suoi semi e il suo olio sono veri superalimenti, tra i più ricchi di proteine e preziosi nutrienti. Se ne ricavano anche oli combustibili.
Viene inoltre utilizzata in bioedilizia e la sua fibra, che ha un impatto ambientale minore rispetto al cotone, si trasforma in tessuti anallergici, resistenti e sostenibili.
Vantaggi dei tessuti in canapa: sono molto resistenti, assorbono l’umidità del corpo e disperdono il calore. Non sono soggetti ad acari, muffe e tarme e hanno una maggiore protezione ai raggi UV. Il tessuto crea, a contatto con la pelle, un micromassaggio che favorisce la circolazione sanguigna. Resta morbido quando si lava in lavatrice, non fa grinze e non si stira!
I suoi principi aiutano a lenire il dolore in certe patologie e, dalla parte legnosa, si ricava della carta, utile per contrastare il fenomeno della deforestazione.
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