Tolomeo è nata dal desiderio di reinterpretare la lampada da lavoro, che fino a quel momento era stata, per eccellenza, la Naska Loris degli Anni ’30.
Michele De Lucchi ha nascosto i meccanismi e le molle con un sistema copiato dai trabucchi dei pescatori, che hanno una corda guida per manovrare la rete; ha aggiunto un elemento che permette di spostare la lampada con una mano, magari per puntarla dove la matita dell’architetto sta disegnando. Altro dettaglio è il foro nella parte superiore del paralume, per dissipare calore ma anche per una soffusa luce indiretta. Ecco Tolomeo, prodotta da Artemide dal 1986.
Esile, elegante, con quel paralume disassato rispetto al braccio e super mobile. ‘Tecnologia frugale’ la definisce De Lucchi.
Un successo, da subito, un sistema poi declinato in vari colori e funzioni, non più solo lavoro. Un’icona, appunto, dai 37 cm di altezza per la Micro ai 3 metri per quella da terra, il ‘sistema Tolomeo’ include anche la versione a morsetto, quella da soffitto e anche quella outdoor.