Il pavimento in larice sbiancato è in continuità con la piattaforma-terrazza
all’aperto, per sottolineare il rapporto con l’esterno. Niente muri divisori, ma armadi che organizzano lo spazio senza interromperlo, disegnando aree funzionali all’insegna dell’ordine.
Pavimento, tavolo e lampada [Peter Zumthor per Viabizzuno] sono una rivisitazione contemporanea degli
elementi classici della campagna, mentre alcune icone del design danno un tocco più frivolo e domestico alla casa, come le sedie di design Anni ’50 e la mitica lampada Toio dei fratelli Castiglioni [Flos].
Il blocco cucina è sospeso all’interno di una nicchia rivestita con ceramiche bianco lucido. Struttura in ferro smaltato bianco e ante in legno
verniciato. Piano di lavoro in Corian®.
La scala che porta al piano superiore è schermata da una parete che contiene
il camino. Sedie Wishbone Chair CH24 [Carl Hansen & Son], tavolo Platz [E15, disponibile in 7 lunghezze, da cm 180 a 360x92h].
Per il guardaroba ogni elemento è profondo cm 60 mentre per i contenitori della scarpiera è sufficiente una profondità di cm 30, in modo da ricavare spazio nella parte fissa anche per uno sgabuzzino e una lavanderia attrezzata.
Gli ingegnosi blocchi di legno sono armadi a doppia profondità (cm 120) composti da una parte fissa ancorata a terra e da speciali ante attrezzate (con ripiani e vani), che si aprono e si chiudono a libro.
Il blocco guardaroba fa da testiera al letto. I comodini sono realizzati su misura in ferro e la lampada è un’opera artigianale di Nicola Pianori. Oltre al total white di muri e capriate, due toni pastello per le fasce orizzontali del bagno: un’idea décor da copiare per accentuare diverse profondità.
La vasca da bagno completa la parete attrezzata per il bagno. L’architettura contiene quasi tutto l’occorrente e gli arredi sono ridotti al minimo, per questo sono così importanti! Vasca freestanding [Agape].
La vetrata è schermata con listelli di legno che creano un effetto vedo-non-vedo. Il tavolo dello studio è composto con una base di recupero e un piano su misura in vetro bianco; la sedia è ispirata a un disegno originale di Le Corbusier per Chandigarh.
Mantenendo la struttura originale aperta sulla campagna, un vecchio edificio rurale si trasforma in una casa antisismica ultra moderna con tanta luce e senza muri divisori
Questo edificio dall’aspetto ultra moderno è la rivisitazione di un tradizionale fienile nella campagna emiliana. Le finestre a doppia altezza lo mettono in contatto costante con l’esterno, all’interno, l'open space si declina in spazi suddivisi solo da grandi armadi, ingegnosi e capienti.
Il vecchio edificio era stato danneggiato dal terremoto del 2012. Ma come a volte accade nei momenti di difficoltà, dall’evento traumatico è scaturita una nuova creatività con accorgimenti antisismici grazie all’ingegno dello studio di architettura mantovano Archiplan (Diego Cisi, Stefano Gorni Silvestrini).
La nuova casa ricalca la sagoma essenziale dell’edificio originario, con un lato interamente aperto verso la campagna. All’interno, l’ambiente è fluido, senza muri né stanze chiuse, ma con tante idee intelligenti che sfruttano lo spazio al massimo lasciandolo al tempo stesso libero. Al piano terra si trovano il living, la zona pranzo e la cucina, minimal ed elegantissima.
Anche il secondo livello è organizzato come un open space, impresa assai più ardua per la zona notte. Ma la geniale soluzione di racchiudere armadi, guardaroba, sgabuzzino, bagno e lavanderia in una serie di ‘scatole’ in legno ha permesso di separare gli ambienti senza bisogno di muri, anche per non intaccare la struttura a capriate della copertura.
L'apertura nel pavimento mette in comunicazione i due livelli lascia correre lo sguardo sulla campagna attraverso le due pareti vetrate del piano inferiore e del piano superiore.