Quando ha iniziato a studiare il farsi (la lingua che si parla in Iran), la fotografa di interni tedesca Lena Späth è partita per Teheran. Il sogno? Curiosare ‘Behind closed curtains’, dietro tende chiuse. «Ho visitato in tutto l'Iran più di 400 case per scoprire l'arte di vivere di questo paese» racconta Lena che con questo titolo ha poi pubblicato un libro fotografico (in vendita su Amazon) che ci porta all'interno di case che è rarissimo vedere.
Esiste un interior design iraniano?
«Non proprio», risponde Lena, «l'interior design in Iran al momento non ha una precisa identità, ma ha delle caratteristiche comuni. Stanno emergendo degli stili che vengono dall’architettura islamica: è l’architettura stessa, con i suoi tipici archi, volte e cupole, a svolgere la funzione decorativa anche negli interni. Nell’arredo i must sono i daybed tradizionali, usatissimi sia in sia outdoor, e i tappeti: non è concepibile, in una casa iraniana, una stanza senza tappeti! I tappeti hanno fantasie molto elaborate, ci sono geometrie, melagrane e leoni della tradizione, oppure pattern floreali ispirati al barocco francese e allo stile Luigi XIV».
Il design europeo ha influenza su quello iraniano?
«Il design europeo compare a sorpresa in questi interni dal sapore chiaramente mediorientale» racconta Lena Späth. «In particolare Vitra e Knoll!», i cui pezzi si intrufolano come ospiti perfettamente in sintonia con il contesto.