Poiché le nuove normative europee anti-emissioni, ritengono i camini aperti a fiamma libera troppo inquinanti e poco efficienti, per recuperare la funzionalità di un camino è possibile adottare una soluzione a ‘focolare chiuso’.
Puoi optare per una mini-stufa inserita nella bocca del camino: compatta, alta circa 80-90 cm e dotata dell’uscita fumi sul top, lo trasformerà in efficiente e pulito sistema di riscaldamento.
STRUTTURA IN ACCIAIO E BRACIERE IN GHISA per la raffinata stufa a legna Giselle da 9,5 kW con cassetto cenere estraibile, perfetta per ridare vita al camino. Efficiente grazie alla doppia combustione, riscalda per convezione naturale e irraggiamento, anche fino a 80 mq in ambienti open [Palazzetti].
REALIZZATA INTERAMENTE IN GHISA, la stufa salvaspazio a pellet, di gusto rétro, riscalda 197 mc e regala fiamme ampie e corpose come quelle prodotte dal fuoco di legna. Qui in finitura ghisa naturale, è disponibile anche in versione ghisa smaltata verde [MCZ].
Intervento del tecnico
LA VIDEOISPEZIONE, Necessaria per verificare e documentare lo stato delle superfici interne del condotto, viene eseguita introducendo nella canna fumaria una sonda ottica che, collegata a una videocamera, permette di verificare la presenza di ostruzioni, incrostazioni, rotture, crepe, distacchi tra gli elementi e possibili variazioni nella sezione.
IL RISANAMENTO Se dalla videoispezione si riscontra che il condotto non garantisce una perfetta tenuta, la canna fumaria andrà intubata con un nuovo condotto circolare: di ø cm 18-22 se si recupera il camino con un prodotto a legna edi ø cm 10 per uno a pellet.Se il tetto è in legno, il raccordo tra copertura e condotto deve adattarsi all’inclinazione ed essere antincendio.