La palladiana deriva dalla tecnica romana dell’‘opus incertum’: cioè pavimentare con pietre di tagli diversi. Utilizza pezzi di marmo di varie forme e li accosta senza alcuna regolarità geometrica.
Palladiana o veneziana? La differenza sta nelle dimensioni delle scaglie di marmo: la prima le ha grandi da10 a 20cm, la seconda è invece formata da granuli.
La superficie non è più regolare
Alcuni frammenti di marmo (le scaglie) si sono staccati o sollevati? Devi rivolgerti
a un tecnico specializzato in recupero e posa di pavimenti in marmo, che farà così:
- individua l’esatto tipo, colore e venatura del marmo utilizzato in modo da rendere l’intervento di integrazione ‘invisibile’;
- se alcune scaglie non hanno più la forma originale, le risagoma a rettangolo, triangolo o quadrato, con un martelletto;
- posa 'per ricucitura’ elle aree vuote le nuove scaglie con le fughe;
- livella il pavimento eliminando i dislivelli;
- leviga la palladiana con i dischi diamantati e la lucida con pietre a grana finissima per eliminare imperfezioni (micro-solchi e macchie) e ridarle l’originale brillantezza a specchio.
La superficie è spenta e opacizzata
Puoi intervenire con un ciclo di lucidatura fai-da-te.
- Pulisci a fondo con una soluzione detergente e smacchiante basica (attenzione, mai acida!) come FILAPS87, potente ma non aggressiva;
- passa con uno straccio umido un’eco-cera nutriente come FILAClassic: una volta asciutta, lucida la superficie con un panno di lana o con la lucidatrice. Ripeti ogni 2-3 mesi per ridare lucentezza alla palladiana;
- per la manutenzione quotidiana puoi passare un detergente neutro delicato senza risciacquo che rispetti la natura del marmo, come FILACleaner.