Le stoviglie smaltate hanno alle spalle una storia molto lunga. Fanno la prima comparsa a metà del 1700 in Germania quando le classiche pentole in ghisa, che venivano utilizzate per cucinare, iniziarono a venire smaltate al loro interno in modo da eliminare il sapore metallico che davano al cibo e rendendole anche più pratiche da pulire.
Successivamente vennero esportate negli Stati Uniti dove a partire dal 1850 ebbero un vero e proprio boom, diventando delle icone grazie anche alle diverse colorazioni e finiture esterne che le aziende iniziarono ad ottenere. Riuscirono a ricreare effetti marmorizzati, puntinati o i classici tinta unita con bordino a contrasto.
Negli ultimi anni sono andate un po’ in disuso, ma vale la pena tornare a prenderle in considerazione, soprattutto se avete bisogno di qualcosa di pratico da portarvi in camper, van o campeggio. Il motivo è molto semplice: sono leggere e potete usarle sia come piatto da portata sia per cucinare direttamente le vostre pietanze perché si possono mettere direttamente sul fuoco o in forno. Potete quindi scaldare l’acqua per il te posizionando direttamente la tazza sul fornello, oppure cucinare delle uova al pomodoro mettendo tutti gli ingredienti nel piatto: non sporcherete troppi utensili e farete economia con gli spazi.
In commercio ormai se ne trovano di molti marchi, colori, forme e finiture. Le mie preferite sono quelle rivestite da uno strato in porcellana che le rende ottime da usare per cucinare gli alimenti sia in forno che direttamente sul fuoco, possono andare in lavastoviglie, sono resistenti ed infrangibili (anche se il rivestimento in porcellana si dovesse sbeccare potete comunque continuare ad usarle senza problemi). Conservano quel fascino elegante e un po’ retrò riuscendo a creare una tavola elegante utilizzando delle stoviglie smaltate in metallo.