Dopo che ha partecipato alle manifestazioni sul clima, ho chiesto a mia figlia 16enne cosa facesse nel quotidiano per ridurre la sua ‘impronta ecologica’. «Mi sento in colpa», è stata la risposta. Ma questo non è fare qualcosa, ho ribattuto io. «Invece sì», ha detto lei: «vuol dire che ci pensi, e quando puoi, fai. Tipo ti porti la borraccia a scuola, fai la doccia più in fretta, usi poco sapone, vai in bicicletta invece di chiedere di accompagnarti in macchina...». 16 anni a trasmetterle l’idea che il senso di colpa non ci porta da nessuna parte, ed eccola a usarlo con un risvolto interessante. Sì, perché la molla è quello che lei ha chiamato sentirsi in colpa. O, per dirla meglio: sentirsi responsabili.
Faccio queste riflessioni sotto la doccia – è lì che nascono molti dei miei editoriali! – con il getto aperto a metà: da quando sono stata in vacanza in catamarano qualcosa in me è cambiato. Lo skipper ci ha avvisati: «Potremo fare rifornimento d’acqua una sola volta». In 11 con pochi litri, siamo diventati tutti virtuosi; era una sfida a risparmiare e riciclare, nel nostro solo interesse. Non una fatica, ma un desiderio, uno stile. Ci sentivamo un micromondo: era bello sapere che tutto dipendeva da noi.
Dalla piccola esperienza di una vacanza al mondo intero, il salto è enorme. E se in barca ci sentivamo responsabili perché gli effetti delle nostre azioni erano visibili, su scala planetaria abbiamo la sensazione di essere impotenti. Eppure non è così.
Me lo ha insegnato mio figlio quando era piccolo e amava gli insetti: «La forza delle termiti è che sono grandi meno di un centimetro ma sono tante e fanno insieme tutte la stessa cosa», mi ha spiegato una volta, «per esempio torri 8.000 volte più alte di loro». Fare-insieme-tutti-la-stessa-cosa: non me lo sono mai dimenticato. Ma insieme. E tutti. E la stessa. Ma cosa?
Ecco, in questo numero abbiamo provato a mettere in ordine le cose da fare, almeno le più importanti e a chiederci: quali facciamo già? Quali potremmo fare? Ma è soprattutto e a voi che lo chiediamo. Perché se siete qui a leggere CasaFacile, se fate parte di questa community, credete come noi che sì, vivere in modo più sostenibile è possibile. E non è inutile, anzi.
Francesca Magni, direttore
--------------------------------------------------------
Occhi aperti e smartphone alla mano, gira per casa alla ricerca del dettaglio perfetto in stile CF! Fotografa un angolo che consideri particolarmente riuscito. E se non ne hai ancora uno, crealo. Cerchi un’idea? Puoi ritagliare, incorniciare e ambientare la frase che trovi a pag. 206 del nuovo CasaFacile in edicola dal 3 ottobre 2019!
Ti chiediamo solo di liberare la fantasia e scattare. Poi posta la tua foto su Instagram con gli hashtag #casafacilestyle e #dettaglioperfetto e tieni d’occhio il profilo @casafacile: la tua casa potrebbe essere scelta per comparire lì e... anche sulle pagine del giornale!