Qualche giorno fa ricevo un messaggio su Instagram da Roberta, alias @sibilla22.rr. Ha comprato CasaFacile dopo tanto tempo, ha notato la mia foto sull’editoriale e si è detta «Ma questa la conosco!» ed è corsa in studio: lì, sullo portello di un mobile-scrivania, tiene appeso dal 2008 un editoriale che scrissi quando lavoravo a Donna Moderna. S’intitolava ‘Un papà a Impatto Zero’ e raccontava una storia in perfetta sintonia con il numero di CasaFacile che avete in mano...
Sono cresciuta in una famiglia in cui buttare era sacrilegio. Mia madre si vantava di cucinare ‘alla Lavoisier’, dal chimico francese che nel ’700 enunciò più o meno questa legge: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lei trasformava ogni avanzo in un piatto anche più sfizioso dell’originale. Mentre mio padre trasformava qualsiasi cosa si rompesse in una cosa che si poteva usare ancora. Alla fine degli Anni ’70 l’auto di famiglia era una Mini di terza mano; motore perfetto, solo la carrozzeria dava segni di fatica. Un giorno papà offrì un passaggio al suo capo, e quello sedendosi si ritrovò con un piede sull’asfalto, ma lui mica si arrese: ripavimentò la Mini con una tapparella. Accettò di darle l’estremo saluto solo dopo che un vigile aveva fermato la mamma per dirle che le usciva un ombrello dalla fiancata...
Non era la necessità di risparmiare, era uno stile di vita, una ‘forma mentis’. Alle cose si dava valore. Se si traslocava, i mobili di cucina venivano riadattati, le cassettiere interne agli armadi diventavano pezzi a sé con una mano di vernice e dei pomelli nuovi. Un giorno, quando l’ho visto rianimare una lavatrice dell’89, ho chiesto a mio padre perché non la cambiasse: «In qualche modo bisognerà pur combattere con la morte» mi ha risposto sornione.
Mi commuove che qualcuno abbia conservato il mio racconto e le suggestioni che lanciavo per uno stile di vita più sostenibile. Oggi il mio papà non aggiusta più niente, l’Alzheimer si è portato via i suoi talenti. Ma ritrovare quella sua frase è come trovare il bandolo di una matassa ingarbugliata. Ecco perché dovremmo vivere senza esaurire le risorse e rispettando il Pianeta: per ‘combattere con la morte’, come diceva lui con ironia. Ovvero: per continuare a vivere nel rispetto di tutti. So che siete con me, con noi, su questo tema: correte a pagina 16, parliamo di voi... Anzi: parlate voi!
Francesca Magni, direttore
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Occhi aperti e smartphone alla mano, gira per casa alla ricerca del dettaglio perfetto in stile CF! Fotografa un angolo che consideri particolarmente riuscito. E se non ne hai ancora uno, crealo. Cerchi un’idea? Puoi ritagliare, incorniciare e ambientare la frase che trovi a pag. 158 del nuovo CasaFacile in edicola dal 2 gennaio 2020!
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