Bertoia, con Saarinen e i coniugi Eames, lavora da quasi due decenni in questa direzione. L’intuizione arriva dal sagomare e plasmare una rete di tondino metallico, che dialoga con la struttura, anch’essa in tondino pur con una sezione leggermente più grande. Una scultura per punti, una maglia quasi da battaglia navale... La ‘fuga dal legno’, preconizzata dal Bauhaus e dalle sperimentazioni di Le Corbusier, trova nuova letteratura grazie anche a Hans e Florence Knoll, che diedero carta bianca a Bertoia.
Una serie di sedute che diviene un successo anche perché, subito dopo l’affermazione del progetto, con una grande mostra dedicata a New York nel 1952, Bertoia abbandonerà il design per dedicarsi alla sua amata Arte.
Se guarderai con attenzione queste sedie, ti accorgerai che esse sono fatte proprio lo spazio le attraversa. (Harry Bertoia)
Designer: Harry Bertoia (1915 - 1978)
produttore: Knoll
prezzo: in finitura cromata, con cuscino, da € 1.190 (i.e.)
progettata nel: 1952
idea: una seduta leggera, che corrisponde al gusto dei primi Anni ’50 per le forme aeree e per i materiali inediti.
materiali: struttura in tondino con finitura cromata lucida d’acciaio, saldato a ogni intersezione.
segni particolari: nel progetto originale di Bertoia non si prevedeva cuscinatura; ma i discreti cuscini sagomati non ‘intaccano’ la struttura e la rendono più fruibile.
curiosità: la Diamond chair è stata spesso protagonista di supercreative campagne pubblicitarie, film e servizi fotografici con belle attrici e affascinanti attori. Alcuni li vedi qui
Lo sapevi che...
Harry Bertoia, il cui vero nome era Arri, detto Arieto, nacque a San Lorenzo di Arzene (PN), da dove emigrò nel 1930 per andare, giovanissimo, a Detroit. E lì studiò, americanizzando il proprio nome. Nel 2008, per i 30 anni dalla morte, il paese natale gli ha dedicato la mostra ‘Tra Ferro e Aria’, sulla sua vita, prima e dopo la partenza. Puoi vederla sul sito a lui dedicato: la trovi qui.