Se c’è una cosa che il lockdown ha lasciato a tutti è una consapevolezza nuova di ciò che funziona e ciò che non funziona nelle nostre case. Con questo pensiero in testa, qualche giorno fa ho annunciato a mio marito che avrei dichiarato guerra al nostro soggiorno, la stanza meno luminosa di tutte: «Potremmo togliere la carta da parati, che ha assunto un colore rosato e buio, e sostituirla con piastrelle chiare e lucide, che riflettano la luce moltiplicandola».
Lui mi ha guardata sorseggiando il caffè senza muovere un ciglio; un tempo reagiva ai miei progetti con resistenze passive che duravano anni, ma ultimamente ha digerito una cucina rosa in due settimane, perciò ho tentato.
«Guarda, ho trovato una foto bellissima», e gli ho mostrato l'immagine di una stanza. «Piastrelle alle pareti e... quadri sul soffitto?» mi ha chiesto a quel punto, piuttosto confuso. «ma no, i quadri sul soffitto sono per dire che in un tempo straordinario come quello che stiamo vivendo bisogna uscire dagli schemi!».
Straordinario: la parola che, senza pensarci troppo, abbiamo scritto in copertina. Ci è venuta naturale, come se non ce ne fosse un’altra, adesso. È straordinaria l’urgenza di porci domande diverse sugli spazi domestici, di trasformare i difetti che non siamo più disposti a tollerare perché abbiamo capito che ci fanno vivere male. Non è un caso che tante delle nostre blogger, nei mesi di chiusura in casa, abbiano fatto modifiche: chi ha cambiato destinazione alle stanze, chi ricavato angoli verdi o il cinema in salotto, dipinto mobili, inventato zone studio/gioco in cucina... tutti progetti ad alto tasso di creatività e bassissima spesa! Lo raccontano in questo numero straordinario che ha riunito tante teste per ragionare ‘out of the box’, come si dice, sulla casa.
«Piastrelle in soggiorno...», ha ripetuto mio marito finendo il caffè con aria perplessa, «Cosa ne diranno le tue lettrici?», e se n’è andato con aria di sfida, passando a voi l’ultima parola (sicuro che proverete a dissuadermi...).
Non so se sia la soluzione giusta, ma mi ha fatto capire che l’unico freno all’innovazione nei progetti è il pensare ordinario. Ecco perché abbiamo scritto quella parola in copertina: questo mese, con tante blogger (e tante pagine in più!) facciamo Esercizi di Pensiero Straordinario. Pronti a seguirci?
Francesca Magni, direttore
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