Per trovare uno spazio verde ho rivolto lo sguardo al cielo... e ho deciso di valorizzare il tetto del mio bilocale! Con l’amico architetto Michele Malagoli, paesaggista per passione, abbiamo definito le priorità: un’area verde a bassa manutenzione, risparmiare acqua, schermare lo spazio dal vicinato.
- Al posto del solito ‘prato pronto’ in rotoli (o dell’erba sintetica) abbiamo scelto piante tappezzanti, come Frankenia laevis e Verbena hybrida, che consentono di irrigare poco e avere piccoli fiori calpestabili e decorativi.
- Tre alberi di Betula alba sono stati ‘accomodati’ in altrettanti fusti per carburante di recupero, bucando la base e verniciandoli con antiruggine.
- Il tono industrial torna anche nell’acciaio inox scelto per realizzare artigianalmente le fioriere che contengono le siepi di confine (Prunus lusitanica) e il gazebo addossato alla canna fumaria, ingentilito con robusti rampicanti (vite americana, gelsomino) in seguito sormontato da un tessuto nautico leggermente traspirante per evitare spiacevoli spanciamenti a seguito delle piogge.
- La pavimentazione dello spazio sottostante è fatta con semplice ghiaia da cantiere, non si deteriora nel tempo, ha un costo irrisorio e non deve essere trattata.
- Tre piccole aiuole di forma triangolare vivacizzano le geometrie del giardino aumentando la percezione di ampiezza e colorandone il manto con fioriture cicliche stagionali tra cui Echinacea alba, Salvia nemorosa, Aster, Allium ramosum ed Euphorbia characias.
- L’illuminazione? Naturalmente a pannelli solari!