Da direttore di riviste qual è stato, Gio Ponti avrebbe sicuramente posto attenzione alla parola: mattonella, formella, piastrella... Triennale, disegnata nel lontano 1960 con Alberto Rosselli, è un’innovazione ‘quattro volte curva’. Il Ponti del vetro soffiato, del metallo, del legno, del cemento, della ceramica esce dall’amato esagono e rombo e ridisegna con quattro cerchi, semicerchi percepibili, quattro curve intro ed estroverse: un codice che ha fatto storia e che, a distanza di oltre sessant’anni, dichiara la propria prorompente attualità. Soprattutto perché, grazie alle moderne tecnologie, la sua forma può essere associata a infiniti colori, superfici e texture. Un rettangolo della classica mattonella lavorato per via di sottrazione e addizione, in uno di quei giochi e rimandi geometrici molto cari a Ponti e alla sua filosofia della forma finita.
L’architettura serve anche (e molto) per guardarla. Se serve per guardarla, serve per amarla. Gio Ponti
Designer: Gio Ponti (Milano, 1891 - 1979)
Produttore: Marazzi
Prezzo: su richiesta
Progettata nel: 1960
Idea: creare una nuova geometria ceramica.
Varianti: in monocottura e in grès porcellanato; per pavimenti e rivestimenti; da cm 10x15,5 e 30x46,5.
Segni particolari: in realtà, Triennale non è solo una piastrella o una collezione di piastrelle, ma una ‘forma’ che può essere data a qualunque prodotto della collezione Marazzi.
Curiosità: avorio, ocra e nero sono le varianti cromatiche di Triennale scelte da Studio Peregalli per rivestire le cucine dello chef stellato Carlo Cracco, nel suo ristorante in Galleria, a Milano.
Lo sapevi che: Triennale deve il nome al fatto che fu presentata in occasione della Triennale di Milano nel 1960.