Il pezzo clou deve avere una tinta piena per risaltare sui muri vissuti. Ripristinate le mensole mancanti e ricostruito il cappello con profilo a becco di civetta, la ferramenta è stata ripulita dagli strati di vernice. Sul fondo aggrappante, lo smalto opaco per il legno: un grigio medio con l’aggiunta di pigmenti per ottenere un dark grey e rifinito a cera.
Soluzioni. Per non intaccare il muro, una barra di ferro con bacchette saldate diventa display per i quadri: sul cemento, ok al tappeto materico in nastri di pelle recuperati, intrecciati a mano.
[1] La sovrapposizione di cornici e lo specchio rétro bilanciano il tavolo affollato dalla collezione di oggetti décor in legno. Tavolo stile Luigi XVI restaurato, valigie, cornici e specchi anni ’40, ciotole in legno Turned Wood Collection [Emporio Mikica]
[2] Il tocco chic. Lo specchio barocco, la bergère di velluto e il kimono di seta in rosso creano un angolino d’altri tempi. Poltrona bergère con velluto Rubelli, lampada Bambù con cappello dipinto [Emporio Mikica], kimono in seta [BUBU.tique per Emporio Mikica]
Collezioni. I vasetti in cemento pigmentato in massa, realizzati a mano, ospitano candele in cera di soia profumate (in collaborazione con Vivo Profumi). Sulle imperfezioni del cemento le colature di colore sfoggiano una palette sofisticata. Da copiare!
Raw&chic. Con la resina effetto cemento scegli cuscini d’arredo con micro pattern e in velluto a coste tinta unita. La palette nei toni freddi dei verdi acqua e dell’azzurro polvere è il match perfetto con il grigio del cemento.
[3] Giochi di colore. Nelle stanze troppo alte, le fasce orizzontali di colore riducono la verticalità. Tavolino [Maidee, in esclusiva per Emporio Mikica].
[4] Effetto scatola. La fascia ottanio che sale al soffitto ’schiaccia la stanza’, riproporzionando lo spazio.
Poltroncina a pozzetto restaurata, alzata portaoggetti, lampada della coll. Fairy Tale Lamps [Emporio Mikica]
Il fascino di un muro scrostato e di materiali grezzi (cemento, legno, ferro crudo...) rivive accanto a oggetti vintage o dal mood rétro, depositari di storie e di ricordi lontani... Ma come valorizzare questo mix&match in un insieme attuale, che sappia essere morbido e avvolgente?
Rivisitazione raffinata dello stile rustico, il raw mixa spunti industriali a tocchi vintage e déco. Vincono i materiali e il gioco dei contrasti caldo/freddo: legno grezzo e cuoio accanto a ferro e cemento. Fa da collante una palette di colori mai sfacciata, dove il grigio vira nei toni acqua del verde, fino alla palette dei blu. Tinte polverose, che ben si accostano a un muro nudo, libero dai vecchi strati di intonaco, ma ricco di fascino.
Come avvicinarsi a questo stile, evitando però un effetto decadente?
La nostra Elisabetta Viganò ci lancia suggerimenti décor e soluzioni da copiare dagli spazi dell’Emporio Mikica, ‘handmade store’ che si trova in un quartiere della vecchia Milano.
I muri diventano protagonisti
Nell’intervento di restauro delle pareti, sotto l’intonaco tolto a mano, i colori e i decori originali degli Anni ’20 sono tornati alla luce. Bilancia le pareti decorative il soffitto bianco latte. La palette degli arredi e gli accessori rispolverano il verde acqua delle pareti. Tutti i materiali sono raw: legno, ferro, vetro, cemento e tessuti grezzi.
I tratti dello stile raw
La scelta dei materiali, il recupero di spazi e arredi con le tecniche di una volta, gli specchi rétro e le cornici vuote alle pareti, le collezioni di oggetti vintage e i tappeti flokati nei toni naturali: sono questi gli elementi da cui partire per fare tuo questo stile.
Le basi dello stile raw
Restaura pareti e arredi senza nascondere le imperfezioni: sono il segno distintivo dello stile raw. Conserva parti di intonaci scrostati e muri a vista.
Gioca a trasformare i colori primari: il rosso diventa mattone, il giallo si fa senape, il blu scivola nelle sfumature carta da zucchero.
Punta su tessuti materici: il velluto tinta unita e a coste, i lini grezzi e i corredi con le cifre ricamate. Evita le maxi stampe.
Come abbinare colori e accessori
Esercizio di stile per i due corner allestiti con mood diversi [immagini 1 e 2].
Uguale lo sfondo: le pareti nude con gli strati a vista. Cambiano colori e arredi. Rosso cardinale e oro, velluto e seta per il piccolo boudoir baroccheggiante dove spicca la bergère in velluto. Legno in diverse finiture, cuoio vissuto e tocchi blu polvere per esporre le collezioni di oggetti vintage. Nello stesso registro stilistico, qui vince la ripetizione, che rafforza lo stile.
Il fascino del pavimento grezzo
Come si faceva una volta, il pavimento è stato gettato in un’unica colata di cemento grezzo passato a ’bocciarda’, un rullo in legno che imprime una texture alla superficie per renderla meno scivolosa [immagine 3]. Una decorazione povera, finita a mano a cera e dal fascino délabré. La zoccolatura in grigio è stata restaurata con parti velate di pigmento e acqua di calce.
Il restauro conservativo
Via le piastrelle degli Anni ’70, nel piccolo bagno sono tornati alla luce i muri originali a calce, martellati dalle tipiche picchiettature per far aggrappare i
rivestimenti [immagine 4]. La texture originale dei muri dei primi del ’900 è stata valorizzata restaurando solo i buchi più grandi con la calce e fissando la superficie nuda con olio di lino cotto pennellato a mano. Le fasce di colore a velatura creano un match dentro/fuori, lasciando intravvedere il muro crudo.