Ridotto a forme più sobrie, scalda anche visivamente il living minimale, il cui segreto di stile è presto detto: solo legno e toni neutri, e che a parlare sia la luce!
Il bello dei pezzi di recupero, come questo ex banco da falegname, è che ne basta uno per rendere interessante
la stanza. Qui, le sedie moderne [Masters di Kartell] gli danno risalto.
La cucina [Oyster di Veneta Cucine] ha isola centrale, cappa [Falmec] e piano in ceramica effetto cemento. «La parete, che ora è la nostra cantina dei vini, è dipinta con vernice lavagna» dice Simona. «Il porta-vini
è fatto con le antiche forme per creare i mattoni».
In camera da letto, per tenere i comodini di recupero piccoli, si è aggiunta una spalletta retroletto in cartongesso come base di appoggio. Le luci che scendono dall’alto [Tomasella] sono molto comode.
Eccoci a casa della lettrice Simona, che ha cambiato faccia alla sua villetta. Il segreto? Investire in nuove finestre e arredare con poca spesa (ma tanto amore).
Di solito le sembra d’esser brava a intuire il potenziale nascosto dietro a vecchi mobili e stanze buie; ma, entrata in questa casa, Simona avrebbe voluto solo scappare. Di mestiere è interior designer, ma si sa, quando le cose ci riguardano in prima persona, essere lucidi è più difficlle... «È stata la mia socia architetto Livia ad aprirmi gli occhi», racconta. «Con lei ho lavorato come di solito facciamo con i nostri clienti».
Le scelte fatte
In pieno lockdown, con budget e tempi ristretti, l’intervento è stato un restyling più che una vera ristrutturazione. «Prima di tutto ci voleva la luce!» dice Simona. «È stato più semplice del previsto: le aperture in origine erano porte-finestre, chiuse dai vecchi proprietari. Gli infissi sono stati disegnati da noi con profili slim e realizzati su misura in pvc da una piccola fabbrica di zona. Ho scelto di inserire delle traversine sui vetri per ricreare l’effetto delle finestre dei casali antichi.
Il tocco di stile
Pochi arredi semplici hanno fatto il miracolo. E Simona è stata bravissima a documentarlo!