Sull’asse di quello che era allora il decumano dell’Esposizione Universale, il progetto – il cui masterplan è di Mario Cucinella Architects – prevede la realizzazione di residenze, uffici, hotel... e ha come fulcro il ‘Common Ground’: l’elemento di connessione di tutti gli spazi, centrale e trasversale lungo l’intero distretto di MIND e per 10 metri in altezza.
Mind sarà una città contemporanea che nasce sullo strato di una città effimera come Expo le cui tracce sono di fatto una parte di questo nuovo ambito urbano. Una città che si posa su di un “pentagramma”, con un nuovo ritmo di linee leggere e linee più spesse che rappresentano gli assi della sua struttura. È la struttura del decumano e dei sui ritmi perpendicolari che creano la sequenza degli spazi e la posizione degli edifici. Su questa struttura ritmica fatta di linee perpendicolari di diversa intensità si posa il progetto del parco che attraversa il pentagramma in maniera organica; un incidente nella struttura ritmica. Una natura che si insinua tra le linee creando cosi un contrasto tra artificio e natura. La città assume un ritmo, attraverso una sequenza di spazi che si snodano sul decumano e una natura che, con altro ritmo più organico, unisce le sequenze.