Ogni volta che trovava una luce accesa a suo parere senza ragione, mio padre la spegneva dicendo: «Non sono mica parente dell’Enel». All’epoca se ne faceva solo una questione economica, alla quale per imprinting familiare sono rimasta sensibile. Oggi per spegnere una luce, o meglio per consumare solo l’energia (e l’acqua) davvero indispensabili, ci sono almeno due motivazioni: il portafogli e l’attenzione all’ambiente.
Personalmente mi muovono con forza entrambe, ma sopra tutte c’è qualcosa che credo sia germogliato nell’humus di mio padre: il sentirsi fuori posto a prendere più del necessario. c’era in lui molto chiara l’idea che si debba abitare il mondo senza depredarlo, rendendosi rispettosi e ‘leggeri’.
Se fosse ancora qui, alle soglie di questo inverno non facile, mio padre non si accontenterebbe di spegnere le luci, sarebbe all’opera a inventare qualcosa. Tipo case in cui sotto il lavandino in cucina un tubo porti l’acqua saponata agli scarichi dei bagni mentre un serbatoio raccoglierebbe l’acqua con cui laviamo le verdure da riutilizzare per i pavimenti e le piante; un forno collegato al termostato, che abbassi il riscaldamento quando è in funzione; vetri e specchi che moltiplichino la luce delle finestre per usare meno le lampadine; un interruttore che la notte disattivi tutto tranne il frigorifero...
Ogni emergenza deve mettere al lavoro gli inventori piccoli e grandi, e in fondo un po’ inventori lo siamo tutti, soprattutto chi ama la casa e ha l’istinto di renderla più funzionale. Per non sentirsi vittime di decisioni altrui, basta ricordare che ognuno di noi ha il suo ‘peso’ come consumatore di risorse, e di conseguenza ha il potere di rendersi più lieve. E che le piccole buone abitudini hanno un potere immenso, se le si adotta in tanti.
Una mattina ho cronometrato il tempo della doccia: in 3 minuti e 54 secondi ci sono stati anche lo shampoo e un attimo di relax sotto il getto caldo. Non ci potevo credere: ma allora posso anche migliorare, ho pensato! Per aiutare il portafogli e l’ambiente, certo, ma soprattutto per dare alla mia attitudine al consumo una forma nuova che sarebbe piaciuta a mio padre: prendere l’indispensabile, senza eccedere. Usare senza depredare. Non solo sotto la doccia, s’intende.
p.s. E voi cosa amate fare e cosa vi piacerebbe inventare per #usaresenzadepredare?
[Francesca Magni]
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