Una casa amata fin dal primo momento, persa e poi ritrovata. «Ci ha ritrovati lei, a dire il vero – racconta Liw – dopo averci folgorati per la posizione, lo spazio, le altezze, la luce, l’aria. Ce ne innamorammo subito, ce la tolsero subito dal cuore. Poco dopo la nostra visita ci segnalarono che l’avevano venduta. Rammarico, cupezza. Tenemmo in rubrica il contatto dell’agenzia: ‘CasaDellaVita’. Lo salvammo così. Un mese dopo, e centinaia di annunci di brutte case dopo, il display del telefono si accese e lessi ‘CasaDellaVita’. “Siete ancora interessati?”. Gioia pura!!!».
Le scelte fatte
Via tutte le pareti non necessarie, per facilitare il flusso della luce; tonalità calde e naturali per quelle rimaste, per dare risalto agli arredi e creare scenografie diverse a ogni ora del giorno; un grande living open space che ti abbraccia appena entri, aperto sulla cucina da un lato e con una vetrata bordeaux (disegnata da Liw) dall’altro, che fa da filtro ‘light’ per l’ambiente studio/palestra.
Il tocco di stile
In questa casa riescono a convivere il futon con la libreria minimal, il divano Jap style con la credenza vintage, la carta da parati ispirata alla natura con lo chandelier a gocce: un gusto personale e deciso che non è mai ‘troppo’, mitigato dalla pavimenti in parquet, soffitti di travi sbiancate, pareti in toni pastello.