L’architetto Lula Ferrari ha mantenuto il sapore industriale della struttura progettando in ferro sia il soppalco sia la libreria dove
il regista Ranuccio Sodi cataloga tutti i libri di cinema e di altre arti. Tanto design non più in produzione: day-bed Day Night di Enzo Mari per [Driade]; tv Algol, Richard Sapper e Zanuso per [Brionvega].
Il regista Ranuccio Sodi ha voluto concepire il suo studio come una vera e propria casa: da
qui l’idea di inserire una zona relax e una cucina conviviale che offre ristoro anche
ai collaboratori e agli ospiti di passaggio.
Adibito anche a location per eventi e spot pubblicitari, allo studio si aggiungono cucina e stanza da letto. Sopra il tavolo, sospensioni [Produzione Privata] non più a catalogo.
L’altezza del locale deve permetterti di avere 210 cm sopra e 210 cm sotto, per poter soppalcare un terzo dell’ambiente; se sotto hai 220 cm, puoi soppalcare fino a metà del locale.
Lo spazio inizialmente era suddiviso in piccoli studi di registrazione, con le grandi finestre che rimanevano nascoste da pannelli in gesso: eliminati i pannelli e sfondate le controsoffittature insonorizzanti che abbassavano le altezze a 220 cm, si è scoperto che il soffitto alto 480 cm era perfetto – a norma di legge – per alloggiare un soppalco e ampliare di molto i metri quadri disponibili!
La Massimo Iosa Ghini per la scenografia di un programma in tv. Sull’isola, lampada L-1 [Luxo, su finnishdesignshop.it]. In cucina, piano cottura a induzione [Whirlpool], cappa a scomparsa [Elica]. La vetrinetta è di [Ikea], ormai fuori produzione. Guarda il mod. Havsta [cm 121x37x134h].
Curiosità tv. Quelli sulla vetrinetta sono due cartelli che venivano utilizzati nelle riprese analogiche, uno per l’Eurovisione e uno per generare il monoscopio, segnale di prova nel bianco e nero.
Per il regista Ranuccio Sodi questo spazio è la continuazione della sua esperienza lavorativa: trovi apparecchi hi-fi vintage, tv a tubo catodico. Sedia a dondolo vintage ispirata alla Eames Plastic Armchair RAR di [Vitra].
Lo studio del regista Ranuccio Sodi si guarda e si 'legge' come se fosse una mappa del percorso storico-artistico italiano degli ultimi decenni. Scoprilo pezzo per pezzo ed emozionati con noi.
Il passare di un secolo ha scandito le tante vite di questo spazio al piano terra di un palazzo costruito tra gli Anni ’20 e ’30, ai margini della ferrovia di Milano: lo sferragliare dei treni ha fatto da sottofondo a un laboratorio di pasticceria, a una tipografia e, negli Anni ’60, alla sede di una società di produzione audiovisiva da cui sono transitati artisti come Mina, Adriano Celentano, Dario Fo, Franca Rame, Giorgio Gaber, Walter Chiari, Enzo Jannacci. Oggi è lo studio, concepito come una casa, del regista televisivo e produttore Ranuccio Sodi, che ha lavorato in vari set nazionali e si occupa con passione di arte e di design. È suo il libro che racconta la storia della tv generalista: ‘C’era una volta il monoscopio’, edito da Emuse.
Le scelte fatte
L’architetto Lula Ferrari, incaricata della ristrutturazione, ha stravolto il layout e creato un secondo livello soppalcato.
Il tocco di stile
Sfruttate le altezze per le librerie e la luce per le piante, lo spazio è stato arredato con pezzi d’epoca. La sensazione è di entrare in una galleria di ricordi e di icone che hanno fatto e segnato il percorso artistico culturale dell’Italia intera.