Sedie di recupero rivestite in tessuto Riga [Lelièvre], sospensione [Luci di Seta]; Libreria realizzata su disegno in laccato bianco con fasce ottone [Bonfanti Arredi, cm 355x45x290h].
Il divano arancio è completato da cuscini con palmette e in tessuto dal decoro chinoise usato anche per rivestire a nuovo le poltrone vintage; da qui è stato preso il verde della parete (NCS 3020-G).
Divano rivestito in velluto Emile Orange [Jane Churchill] con cuscini Be Bop a Lula [Dedar, cm 60x60], poltrone vintage rivestite in tessuto Geishas [Manuel Canovas più frangia nera Houles Ebony], tende Livingstone [Casamance], tutto da [Nuance Interni Tessili]. Tavolino Cruzzo [Maisons du Monde, ø cm 70,5x40h], piantana vintage Gold di Stilnovo [ON/OFF Milano].
«L’appartamento doveva accogliere alcuni pezzi di famiglia. La soluzione? Esaltarli con sfondi e complementi colorati o dai decori geometrici che richiamassero l’epoca della casa».
Le maniglie in ottone recuperate dalle vecchie porte hanno guidato la riproposizione di questo materiale su libreria, sedie, complementi, porta della cucina e profilo delle mensole sopra la zona cottura. Una lezione su come ricontestualizzare qualcosa che altrimenti sarebbe andato perduto.
Tavolo Tulip con top in marmo nero [Knoll], sedie Bea in metallo [Plinio il Giovane, cm 40x46x84h]. Porta in vetro e ferro verniciata nero e bronzo [Roberto Migliorati Fabbro, cm 165x290h]. Pavimento in grès serie I’m Mismatched con stampa digitale multicolore [Ornamenta, cm 60x60].
La vecchia cucina era organizzata a blocchi con elettrodomestici freestanding; impianti e rivestimenti erano da rifare. L’architetto ha proposto di attrezzare solo due pareti: da un lato
la zona operativa, di fronte le colonne frigo, forno e dispensa e al centro un tavolo per
la colazione.
Cucina realizzata su disegno dell’architetto con basi, pensili e colonne in laccato opaco bianco più mensole laccate nere opache con profilo laccato bronzo, top e alzata in quarzo Silestone Eternal Statuario Suede [Bonfanti Arredi], lavello Zen [Keratek].
Per dividere cucina e living è stata realizzata una porta su misura con la vela superiore fissa e le due ante (una da
cm 60 e l’altra da cm 105) apribili. Il disegno creato dagli elementi in ferro tinto nero e ottone è in linea con le geometrie del pavimento effetto marmo.
Anche se è la stanza più privata della casa, Stefania ha suggerito a Barbara di dare carattere alla camera da letto. Come? Con pareti blu e una tappezzeria a maxi geometrie en pendant. Nonostante i toni non siano chiari, abbinati al parquet caldo creano un insieme avvolgente e rilassante.
Pannello retroletto in carta da parati realizzato su disegno [Tres Tintas] da [Nuance Interni Tessili] come le tende in tessuto Livingstone [Casamance] e i cuscini Sky e Blu, comodini Componibili [Kartell, ø cm 32x58,5h].
Lavabo da appoggio [Flaminia Ceramica] su mobile Godmorgon [Ikea] con piedini e maniglie in ottone aggiunti, rubinetti [Bellosta], sanitari Comoda [Azzurra], piastrelle a terra New Decò Palladium in grès [Ceramica Sant’Agostino] e Prism Bloom a parete [Atlas Concorde].
Tra le camere da letto c’era un piccolo servizio: ampliato inglobando il ripostiglio, ora è diventato il bagno padronale con un bellissimo
pavimento effetto graniglia.
L’ex bagno padronale è diventato quello per gli ospiti. Qui, Stefania ha proposto due soluzioni decorative
di grande impatto: essendoci il pavimento in parquet, scegliere finiture neutre non l’avrebbe valorizzato.
Lavabo collezione Narciso con contenitore e barra porta-asciugamani [Ceramica Cielo], sanitari sospesi Comoda [Azzurra Ceramica], rubinetteria serie Pan nero [Zucchetti], parquet prefinito termotrattato in rovere spazzolato verniciato Super Ready a spina francese [Original Legno]. A soffitto, tappezzeria Adamas [Pierre Frey] da [Nuance Interni Tessili].
È un caldissimo senape (NCS 2040-Y20R) che dà personalità al bagno: è nella boiserie dipinta con smalto lavabile e delimitata da due fasce nere e sul soffitto nella carta da parati dalle geometrie di ispirazione afro-vintage. Rubinetti neri di rigore.
Nella casa degli anni'70 che era stata dei suoi genitori, Barbara e suo marito hanno seguito le proposte coraggiose dell'architetto: colori e decori geometrici dell'epoca avvolgono pezzi di famiglia e nuovi mobili su misura, parola d'ordine: osare sempre!
Non è facile ristrutturare e vivere in quella che era la casa dei propri genitori: il primo pensiero che Barbara ha condiviso con l’architetto: «Rivoluzionare ambienti pieni di ricordi non è semplice. In più, noi abitavamo in un appartamento d’epoca con i soffitti alti, mentre qui era tutto più compatto» racconta. «Avere incontrato l’architetto Stefania Bruschi di Studio Suitom è stata la nostra fortuna: lei ci ha letteralmente liberati da tanti pregiudizi riuscendo a creare la casa perfetta per noi».
Le scelte fatte
Barbara e il marito volevano soprattutto un grande soggiorno e ampie armadiature. «La prima cosa che ho proposto è stata eliminare l’ingresso che, onestamente, qui non aveva senso» dice Stefania Bruschi, «così il living è quasi raddoppiato e gode praticamente di un doppio affaccio grazie alla parete in ferro e vetro che lo divide dalla cucina». Con un gioco di nicchie, il soggiorno guadagna una grande parete attrezzata e il disimpegno della zona notte tanti armadi e persino una zona lavanderia.
Il tocco di stile
«Prima eravamo per le tinte neutre, ma Stefania è stata bravissima a tirare fuori i colori che erano in noi senza che ne fossimo consapevoli!» sorride Barbara. Così tutte le stanze si sono riempite di colori e di geometrie: il bagno degli ospiti sfoggia un decoro vivace ma elegantissimo (da copiare!) in giallo senape e il soggiorno vibra di verde e arancio che sembrano arrivare direttamente dagli Anni ’70.