Quando ero piccola il mese di dicembre era magico, alzarmi dal letto la mattina passava dall'essere un incubo (sempre stata dormigliona) a una festa.
Tutto grazie a una finestrella... un riquadro di cartoncino tratteggiato, con sopra un numero: ogni giorno ne aprivo uno, e dentro c'era un disegno che restavo a contemplare con l'attenzione dei bambini per le cose minuscole.
C'erano figurine colorate più piccole di una formica, scene sulla neve o paesaggi con le palme, donne con cesti di frutta, mugnai, zampogne, pastori, cortei di pecore. Nulla più che un disegno grande quanto la falange di un pollice, che per me aveva un fascino irresistibile al punto che la sera mi addormentavo pensando alla finestrella con il numero del giorno dopo. La magia delle magie era il 24, che a volte aveva anche la porticina a doppio battente!
Molti anni dopo mi sono chiesta - e mi chiedo ancora - cosa ci abbia fatto credere che quella magia di niente e di tutto potesse essere meno attraente di una scatola da cui sbucano dolciumi inutili (vista la sbornia imminente) oppure oggetti destinati prematuramente alla raccolta differenziata.
Per un paio d'anni ho provato anch'io a riempire sacchettini per i miei bambini, perché ormai usava così; non solo era un incubo, correndo tra il lavoro e i mille impegni, trovare 24 sorprese moltiplicato due che li stupissero senza annoiare (e senza cariare i denti!). Mi faceva sentire a disagio cercare cose a cui non si sarebbero affezionati e che erano oggetti, non la magia che avevo conosciuto io.
Così con i calendari dell'Avvento ho smesso, pur amandoli moltissimo. Ancora oggi ne vorrei uno! E se dovessi spiegare con parole da adulta il perché, sarebbe che quel calendario mi teneva nel presente, giorno per giorno, frenava l'attesa e al tempo stesso la riempiva di valore. regalava un'emozione semplice ma non inutile, la fiducia (anzi, certezza!) che sarebbe arrivato qualcosa di bello, e saperlo era una sensazione piacevole da custodire fino a Natale.
Oggi, nel mondo vicino e meno vicino, a molti è preclusa questa fiducia, questo conto alla rovescia per una piccola felicità. E sarebbe bello che un calendario (o qualche miracolo della sensatezza umana?) la potesse restituire...
Buon natale di emozioni semplici!
[Francesca Magni, Direttore]