Prendi un colore principale, unisci due secondari e aggiungi un pizzico di colore d’accento: ecco la formula della palette equilibrata! Ma l’arte sta nel non essere rigidi, saper variare le proporzioni, posare il colore sulla parete giusta... Abbiamo fatto una chiacchierata con l’architetto torinese Nicoletta Carbotti per capire come si progetta il colore per una casa. Le sue risposte sono una preziosa Guida Pratica da conservare!
Da dove parti per capire con quali colori puoi valorizzare un certo ambiente?
Quando devo scegliere i colori per le case dei miei clienti, la prima cosa che chiedo è se amano di più i colori freddi o caldi. In modo inconscio, tutti hanno una preferenza che è frutto della loro storia, e ognuno deve sentirsi nei ‘propri panni’ a casa senza che l’interior designer imponga i propri gusti. Il compito di chi progetta è sostenere i committenti nelle scelte e spiegare loro quali tonalità saranno più capaci di valorizzare l’ambiente e perché. Perciò, se non lo fanno già da soli, li invito a trovare in rete poche immagini significative, che rispecchino il mood, l’atmosfera, lo stile che desiderano.
Qual è lo step successivo?
In realtà i passi successivi sono tre:
- Partire dal pavimento. Per definire una gamma di colori parto sempre dalle presenze importanti, come il pavimento o i mobili già presenti. Il parquet è l’unico pavimento di cui si percepisce di più il suo ‘essere materiale’ piuttosto che ‘possedere un colore’ e quindi lascia ampie possibilità di abbinamento con tutte le tonalità. Marmi e cementine, invece, si distinguono per colori e sfumature precise o per decori accesi che inevitabilmente condizionano la scelta dei colori di pareti e accessori.
- Analizzare la posizione di pareti e finestre. Qui la regola è che usare il colore sulla parete delle finestre non condiziona eccessivamente la luminosità della stanza e non la compromette; al contrario se si dipinge, per esempio con un colore saturo come il rosso, la parete di fronte alle finestre, che è la più colpita dalla luce, tutta la stanza assumerà una tonalità rosata anche se gli altri muri sono bianchi.
- Capire come usare il colore per definire spazi e volumi, per dare risalto a una zona di un ambiente o per cambiare la percezione dello spazio. Per esempio, se il soffitto di una stanza è molto alto, per riproporzionarla lo dipingerò in un colore ben percepibile e a contrasto con quello delle pareti; se voglio dare carattere o distinguere parte di una stanza, creerò un effetto scatola; se c’è un corridoio molto lungo lo si accorcia visivamente dipingendone la parete di fondo a contrasto.
Una volta valutate tutte queste cose, come si crea la palette?
In Italia, al contrario del mondo anglosassone, è ancora molto presente il bianco; quindi io parto sempre da una base neutra come il bianco ottico per chi ama i toni freddi e un bianco burro o un greige chiaro per chi ama i toni caldi. Mi soffermo poi sulla funzione che dovrà avere la stanza: le nuance fredde di solito le consiglio in ambienti destinati al relax o dove occorre concentrarsi (zona notte e studio), quelle calde in locali più vivaci come soggiorni e cucine. A questo punto creo la palette scegliendo un colore principale che caratterizzerà in percentuale maggiore la stanza, al quale abbino altri due colori in accordo, uno più chiaro e uno più scuro ma della stessa tonalità per caratterizzare alcuni elementi importanti, per esempio alcuni arredi o le porte o una boiserie dipinta. Infine, scelgo il cosiddetto colore d’accento: è una tonalità a contrasto che serve per creare dei punti focali nella stanza e deve spezzare la continuità delle altre 3 nuance. In linea generale se la palette è fredda, scelgo un colore caldo e viceversa e andrò a posarlo solo su qualche elemento in modo da farlo notare (un cuscino, una poltrona, una nicchia, una serie di accessori sparsi).
Ci sono delle percentuali precise da seguire per stabilire le diverse quantità di colore?
Architetti e stylist per la maggior parte tengono come riferimento 60% per il colore principale, 30% per il mix dei due secondari e il 10% per quello d’accento, ma io non sono così fiscale. Per me è importante, però, che si percepiscano le proporzioni fra i colori perché solo in questo modo un ambiente prende forma e non risulta piatto. In linea generale, possiamo dire che il colore d’accento non deve superare il 15% altrimenti non crea più il giusto contrasto che vogliamo ottenere.
Quali sono le tendenze più attuali in tema di palette per le abitazioni?
Ultimamente vanno molto i rosa, specie tenui che danno luce, o i cipria che danno un senso di comfort e si possono accendere con tocchi di arancio squillante; poi le tinte naturali e calde come il terracotta abbinato a marroni con una punta di rosso e dei senape e gialli a contrasto. Ma rimane molto richiesta anche la palette ‘fredda’ con verdi e azzurri che sono spesso nelle corde di chi cerca sicurezza e relax: a queste tonalità si può abbinare un rosa-rosso acceso per dare vita ad alcuni punti strategici.