A parete, sopra la console, gli elementi Cloud di Ronan & Erwan Bouroullec per [Ligne Roset].
Prospettiva lunga: da qui si vedono in sequenza la sala da pranzo, lo studio e la camera degli ospiti.
Il cementoresina a pavimento KK110 è di [Kerakoll]. I colori utilizzati nella
zona giorno sono: Oval Room Blue, Light Blue e Castle Gray [Farrow & Ball]. Divano Retro Sofa [HKliving], poltrona Hai [Hem su designrepublic.com]. Lampade sospensione Aim [Flos].
La resina, di un morbido color sabbia, garantisce uniformità allo spazio così aperto e caratterizzato da elementi vincolanti come travi e colonne. A differenza di un parquet, la resina annulla l’impatto visivo del pavimento, e dona rilievo alle nuances delle pareti, alle trame dei tessuti, ai quadri.
Si è discusso molto se spostare la cucina, che prima si trovava nell’attuale camera degli ospiti proprio all’entrata: «La planimetria di questa casa è difficile perché si sviluppa longitudinalmente e non è di facile distribuzione. Allocare qui la cucina ci ha permesso di progettare senza soluzione di continuità tutte le altre zone del living. Ovviamente serviva
un look più elegante e il grigio antracite ci ha aiutato, così anche l’effetto scatola color terracotta» dice Paola. La ‘scatola’ è stata chiusa da vetrate in ferro.
Cucina con top in Dekton [Valdesign da Frisetti Arredamenti], sgabelli Rattan bar stool [HKliving], tappeto [La Redoute], lampada tubolare a Led [Renzo Serafini], alzatina High Tray Edera [Vitra]. Vetrata con top realizzata con sistemi [Ottostumm Mogs]. Il colore a parete e sul soffitto è Book Room Red [Farrow&Ball].
«Gli arredi nuovi sono soprattutto in stile nordico e sono affiancati ai mobili di famiglia che è stato possibile recuperare, come l’armadio scuro incassato tra due spallette. E il tavolo da pranzo, che è stato stuccato e verniciato con smalto simile al colore della cucina, perché compromesso dall’incendio»
Nello studio di Lia, cos come un po’ ovunque, nicchie, piccoli arredi e librerie sono stati dipinti dello stesso colore delle pareti degli ambienti che li ospitano, per rafforzare la sensazione di pulizia ricercata dai proprietari. «Con questo escamotage, gli elementi diventano quasi ‘strutturali’ e diminuiscono il ‘rumore visivo’ dei tanti libri accatastati
qua e l » commenta Lia.
Testata in frassino e rattan [Zara Home]. Set di tavolini Quattro Gatti di Mario Bellini per C&B Italia (la joint venture tra Cassina e Busnelli che poi diventò la B&B Italia), Anni ’60: puoi trovarli in vendita su pamono.it e magazzino76.it. Lampada a braccio Tolomeo [Artemide].
L’architetto Paola Del Fabro ha aperto gli spazi creando ambienti che si susseguono senza interruzioni. «Gli unici muri sono quelli della camera da letto e dei bagni: alla camera
non si accede da un corridoio ma direttamente dalla zona pranzo, e anche quella è stata un’alternativa architettonica a lungo discussa e studiata». Lampada sospesa Falkland 165 [Danese Milano su designrepublic.com]. Colore De Nimes [Farrow&Ball].
Anche i bagni sono in resina, uno azzurro intenso e il secondo color melanzana che si abbina a una quinta di grès effetto vegetale che ricorda i giardini verticali di Patrick Blanc.
Il rivestimento, sia a muro sia a pavimento, non ha interruzioni, per questo si è optato per eliminare il piatto doccia. Dettagli incisivi...
Piastrelle PAPER41 PRO Jane [41zero42], cementoresina [Kerakoll], mobile lavabo Vertigo [Puntotre Arredobagno], specchio Stockholm [Ikea], rubinetti [Fantini], sanitari [Ceramica Flaminia], lampada da parete Tipo 75 [Anglepoise da The Cool Republic].
Questo è il lungo balcone su cui si affaccia l’intero living
ed è la grande passione della proprietaria, esperta di verde. È uno spazio ancora in corso d’opera...
CasaFacile > Case > Ispirazioni > La casa rinasce grazie a spazi fluidi e a una palette con tinte in gradazione
Dopo essere stato distrutto da un incendio, questo appartamento è rinato grazie a un progetto di famiglia tutto al femminile che ha prediletto una palette co tinte in gradazione e spazi aperti, fluidi e iper-connessi.
Nell’agosto del 2020 un incendio ha quasi cancellato la casa di Lia Del Fabro, all’ultimo piano di un palazzo degli Anni ’30 in zona Porta Pia; dalla cenere sono riemersi pochi mobili. Quando è stato il momento di ricominciare, Lia ha chiamato l’architetto di famiglia, Paola, e poi Luisa: le tre sorelle, nonostante la distanza (Paola sta a Milano), hanno lavorato a questo progetto che ha preso forma attraverso lunghe discussioni telefoniche e uno scambio fitto di proposte.
Le scelte fatte
L’idea iniziale di Lia e del marito Stefano era di garantire il massimo della fluidità, con passaggi senza ostacoli di luce e aria; obiettivo raggiunto dall’architetto Paola Del Fabro con l’apertura della pianta senza interruzioni, a eccezione della camera padronale e dei servizi. La cucina, posizionata proprio davanti all’entrata, è stata inglobata all’interno di una vetrata angolare che la contiene, mentre con altre pareti di ferro e vetro sono schermate le due piccole stanze che si trovano all’estremità dell’appartamento, studio e camera ospiti.
Il tocco di stile
Il progetto colore è molto caratterizzante, punta su una gradazione di azzurri e verdi più o meno intensi: l’effetto finale è immersivo. Lo styling decorativo finale è opera della stylist CF Cristina Gigli.