David Lynch è un artista visionario, noto principalmente come regista di film come Mulholland Drive, Lost Highway e serie TV come Twin Peaks. Tuttavia, oltre che uno dei registi più influenti ed acclamati di sempre, la sua carriera artistica si estende ben oltre il mondo del cinema. È anche un musicista, un fotografo e un pittore con opere attualmente esposte in musei e gallerie d'arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Philadelphia.
Chi conosce il lavoro cinematografico di David Lynch ha ben presente l'importanza che riveste l'architettura delle scene: l'uso del colore, dello spazio scenografico e dell'arredo che, nel profondo, rappresentano lo stato d'animo dei personaggi. Proprio questa connessione, fa sì che l'accoppiata David Lynch e Salone del Mobile non sia assolutamente casuale.
Antonio Monda, cineasta, scrittore e curatore del progetto, ha sottolineato come il regista ami disegnare e creare (da più di vent'anni) arredi con le proprie mani: mobili e scenografie in cui è ben chiara la sua visione e dimensione onirica.
'Interiors by David Lynch. A Thinking Room' troverà spazio nel padiglioni 5-7, coprirà una superficie di 50 mq e condurrà i visitatori attraverso una esperienza immersiva e onirica.
Due identiche e speculari 'stanze del pensiero' sono immaginate come porte simboliche da attraversare per immergersi nella Manifestazione. Una riflessione originale e immaginifica sulla produzione di interni e su quanto questa stia in relazione profonda con l’interiorità di chi, quello spazio, lo arreda non per una mera ragione decorativa ma perché vissuto quale proiezione esteriore del sé. Il progetto mira quindi a esplorare la relazione simbiotica tra gli interni e l’essenza interiore degli individui, offrendo una prospettiva nuova sulla produzione di arredi come estensione del sé.
L'installazione rappresenterà un viaggio nell’interiorità, descritta come 'imperscrutabile quanto l’anima e misteriosa quanto il legame tra ragione e fantasia' varcando la soglia verso un universo parallelo, un santuario interiore. Un'esperienza che promette di trasportare i visitatori oltre il confine del tangibile, in uno spazio che è tanto personale quanto universale.
Dalle poche immagini rese in anteprima alla Stampa, spiccano quinte realizzate con tendoni in velluto rosso e arredi ed elementi avvolti in velluto blu. Colori non casuali ma stilemi inconfondibili del suo cinema. Questi due colori ricoprono infatti un ruolo speciale all’interno delle pellicole di Lynch: sottolineano oggetti importanti, influenzano l’atmosfera e si imprimono con prepotenza nelle retine degli spettatori.
Un’esperienza senza precedenti, dove il design incontra l’arte, la musica e l’architettura in un dialogo profondo e significativo. L'installazione 'Interiors by David Lynch. A Thinking Room' sarà realizzata in collaborazione con gli scenografi del Teatro Piccolo di Milano e progettata dallo studio Lombardini22.