Tra fiori & stile

Tra fiori & stile: un matrimonio in primavera, romantico e naturale

Claudia Tinor Centi, flower stylist, ha trascorso le estati dell’infanzia tra le montagne della Carnia imparando a riconoscere fiori selvatici. Il suo Atelier Hanami porta un nome giapponese che significa ‘ammirare i fiori’ e lei di una cosa è certa: i fiori possono cambiare il modo di vedere la realtà e farci connettere con la nostra parte migliore.

Di solito, le spose che scelgono di sposarsi in primavera hanno un’estetica delicata, che predilige le tinte tenui dei verdi chiari, le sfumature del bianco crema e del rosa... una tavolozza di colori appena accennati, romantici, naturali.

La primavera offre un’abbondanza di alberi ed arbusti fioriti. Ed è questo il motivo per cui, per realizzare questo matrimonio primaverile celebrato in una chiesetta fuori città, ho scelto di utilizzare fronde e rami, valorizzando sia la loro parte verde sia quella fiorita. Ho scelto più arbusti fioriti che fiori recisi veri e propri: Spirea Arguta, l’elegante Pieris Japonica dai fiori a campanula, i grappoli di Lillà (Syringa Vulgaris) e il Viburnum Opulus Roseum, dai fiori tondeggianti. Di conseguenza, anche il bouquet rispecchia un’eleganza romantica e senza sforzo, non troppo spettinata.

Un mazzo piccolo, discreto, delicato, una bellezza che non ama strafare e in piena tendenza con le proposte floreali di quest’anno. A volte è facile pensare che alcuni stili floreali che sono sempre di moda siano banali... io non la penso affatto così. Anzi, rispecchiano la stagione e le meraviglie che ci regala. Le mode fanno proposte audaci, ma la cosa più importante è trovare uno stile che ci rispecchi e ci dia gioia. Per questo è importante affidarsi a noi professionisti: sapremo sempre trasmettere nel modo migliore il vostro gusto e il vostro ‘racconto’, anche nel giorno più speciale!

Il tocco Hanami

Le bottoniere: tutte diverse, con gli stessi fiori presenti nel bouquet, e legate da un nastro di seta un po’ stropicciato, in stile casa di campagna d’altri tempi.

Testi

Claudia Tinor Centi