Bella e nella zona preferita, ma fin troppo grande per viverci in tre: ecco cosa ha pensato Simona vedendo questa casa. «Ma mio marito che lavora nell’immobiliare ci ha visto giusto:
l’appartamento, con una disposizione Anni ’70, si poteva facilmente dividere in un trilocale e un bilocale da affittare o rivendere» racconta Simona. Seguendo la visione di Andrea, gli spazi sono stati rivoluzionati con l’aiuto di un architetto.
Le scelte fatte
Grazie al
doppio ingresso, quella che era la zona di servizio è diventata un bilocale autonomo e la cucina è stata traslata verso il salone del trilocale, a vista ma non troppo.
Per creare un piccolo ingresso è stato realizzato un volume che fa da ripostiglio, sempre nel living; il vecchio bagno padronale, ampliato rubando qualche metro alle camere, è stato diviso in tre per avere un secondo servizio più la lavanderia. E il disimpegno è diventato un corridoio a elle che gira attorno alla cabina armadio di Andrea.
Il tocco di stile
Con l’aiuto dell’amica architetta
Chiara Fresia (
@ilcuoredellecose) la casa ha trovato uno stile personalissimo, con
lampade vintage, arredi recuperati, colori inusuali e tocchi dorati. «Il grigio scuro ma caldo ce l’avevo in testa da tempo», dice Simona, «e Chiara mi ha spinta a sceglierlo con decisione in soggiorno e in camera... Il risultato è sorprendente e piace anche ad Andrea, molto minimal, che all’inizio era titubante». E lo styling finale della nostra Elisabetta Viganò l’ha resa
una casa da fotografare!