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Hai spento il gas?

La mia amica Irma ha 93 anni. E invece di scriverlo su un post-it, il suo memo salvavita l'ha ricamato a punto croce...

Ci siamo conosciute un paio d'anni fa. Era la mia vicina di letto in ospedale. È proprio vero che l'amicizia non ha età, perché io e lei ci siamo intese subito. Irma che non sta ferma un attimo (almeno con la testa), che fa parole crociate instancabilmente e legge libri di continuo, a patto che siano thriller ("io queste robe sdolcinate non le sopporto, mi disse restituendomi un romanzo di gran moda ai tempi, non ti offendi vero?"), Irma che vive da sola in una casa di ringhiera, secondo piano senza ascensore, e che le scale le fa almeno due volte al giorno...

La sua è una casa piena zeppa di ninnoli, ognuno ha la sua storia; e se qualche pezzo non le piace non lo butta, nemmeno se lo trova un po' cafone ("i regali non si buttano mai, semmai lo metto qui, un po' nascosto"). Due stanzette piene di luce e pulitissime, senza un granello di polvere, e ci tiene a dire che fa tutto da sola ("mi hanno mandato una ragazza ad aiutarmi, ma quando viene le dico di andare a farci un giro, non mi piace che tocchino le mie cose...").

Ci vediamo poche volte l'anno ma a questi incontri non potrei rinunciare. Lei mi racconta storie fantastiche ma zero retoriche (e l'ultima volta ho avuto anche il coraggio di chiederle se aveva avuto fidanzati, eccome se ne ha avuti ma un tradimento e poi la paura di una vita al servizio di un consorte con troppi fratelli le hanno fatto scegliere la libertà!). Poi, ogni volta, apre gli armadi e mi mostra i deliziosi ricami che faceva fino a poco tempo fa, a volte me ne regala qualcuno e uno è talmente prezioso che l'ho fatto incorniciare...

L'ultima volta mi è caduto l'occhio sul punto a croce di 'hai spento il gas?' e non ho resistito a fotografarlo: c'è dentro tutta lei e il suo amore per la sua casetta in quella striscia di tela ricamata messa accanto ai fornelli.

Quando ci vediamo, le porto libri e giornali (ai CasaFacile tiene davvero "perché c'è su la tua foto, mica li butto!"), matite con la gomma per i suoi cruciverba e qualche dolcetto, con parsimonia ("ma certo che li mangio: di qualcosa dovrò ben morire prima o poi, no!?")... lei scarta tutto con delicatezza, toglie piano lo scotch e ripiega le carte, arrotola i nastri e mette tutto in un cassetto, tiene da parte le decorazioni ("da qualche parte le appenderò").

Irma non conosce la noia e nemmeno io quando sono con lei. Poi apre un cassetto e tira fuori il suo regalo per me, due presine a crochet che ha appena finito, non un riciclo. Il mio regalo di Natale più bello. Non si offendano tutti gli altri.

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