Al posto dei muri divisori, un volume light a doppio uso, pranzo o studio è stata l’idea risolutiva. Così si sono creati due corridoi e il sistema apri-e-chiudi tra zone e funzioni. Sul primo lato, verso il divano, ecco una coppia di librerie e il passaggio stretto, con la porta a libro in legno. Sui lati lunghi, ci sono solo ante scorrevoli in vetro acidato, per far passare la luce. L’unico lato chiuso dà sulla cucina e, all’interno, è tutto una libreria.
Con i pezzi ‘giusti’, la cucina ha acquistato vivacità. E per esaltare la tanta luce che entra dalla finestra, anche le luci all’interno sono ben studiate: in alto c’è una coppia di faretti alogeni direzionabili. Per illuminare il piccolo tavolo, sul lato cieco del cubo, l’idea insolita da rubare, è la lampada in legno da scrivania: qui dà atmosfera per le cene a due.
Il tavolino che fa da comodino, il totem luminoso e il letto minimale spiccano tra il noce nazionale e il bianco. Sono tutti di design recente, ma del filone che si rifà ai decenni cult, tra 1940 e 1970. Puoi ispirarti al mood anche cercando ai mercatini.
La poltrona, il punto d’appoggio e la luce per leggere: un piccolo angolo privacy, prezioso in camera da letto. Tende in lino (Dominique Kieffer €110/m).
Una chicca di bagno... Piccolo e tutto rivestito con pietra sarda rosata, apprezzata per le inclusioni fossili, come le spirali di Nautilus. La superficie calcarea naturale smussa le linee squadrate, la base del lavabo richiama perfino l’essenzialità di un lavatoio: davvero un bel contrasto con la doccia hi-tech!
Uno spazio apri-e-chiudi proprio al centro della zona giorno: ecco un progetto che insegna a progettare stanze flessibili
A certe case capita di essere ‘lasciate’ per anni, per essere poi ri-abitate dalle stesse persone in un secondo tempo. Come a questo appartamento Anni ’30 a Roma, rivalutato come irrinunciabile ‘casa del cuore’ dai proprietari, che lo avevano affittato. L’idea era quella di trovare una casa più grande in zona. Ma nessuna la eguagliava per luce, tipo di edificio e... carica emotiva! È stato l’inquilino stesso a metterli in contatto con l’arch. Gennaro Cassiani, che è entrato subito in sintonia con loro. La casa doveva mantenere il sapore originale ma essere rivoluzionata, per avere in più una piccola camera per gli ospiti, un bagno per la camera matrimoniale e uno studio. La ristrutturazione lo ha dilatato per numero di stanze e ‘spaziosità percepita’. Nel grande soggiorno c’è ora un cubo moderno, fatto di librerie e ante scorrevoli, che scherma la cucina semi-open. E dentro il cubo? Un tavolo per lo studio o per invitare gli amici a cena! Un gran cambiamento, ma l’abitazione ha sempre il suo carattere. Per esempio, sono stati conservati i riquadri centrali dei tre pavimenti in marmette di graniglia, originali e tipici del primo ’900: sembrano tappeti, incorniciati dal parquet. Con i soffitti alti e le finestre ad arco, mantengono l’atmosfera unica.Un prima&dopo riuscito: il bello d’epoca convive con le nuove esigenze, ciò che la coppia desiderava. E a fine lavori, la nostra stylist Cristina Gigli ha aggiunto tessuti, pezzi di design e spunti colore. Oltre a sceglierli, conta saperli disporrre come un tutt’uno con il progetto, un’armonia da non dare per scontata. Anzi, da imitare...