Nel quartiere più creativo, caotico e multietnico di Roma, un’oasi di pace e convivialità, invasa dalla luce, nella quale convivono design contemporaneo e preesistenze rétro
Roma, quartiere Esquilino: palazzi umbertini (come questo) e antiche vestigia. Una zona ad alta creatività dove l’architetto Martino Fraschetti e la compagna Livia hanno scovato questa deliziosa casa dai soffitti alti e con tanta luce. Se ne sono innamorati e l’hanno plasmata sulle loro esigenze (c’è un tavolo da pranzo che, magicamente, si trasforma in tavolo da ping pong!).
Cuore della casa è il maxi living con camino, prima rigidamente suddiviso in due stanze, ora unico ambiente al cui centro è stata creata una quinta-libreria con due ampie aperture ai lati del sofà: un filtro che lascia diffondere liberamente luce e aria. Per il pranzo, Martino ha disegnato un tavolo da ping pong in ferro e legno: ideale per cene conviviali così come per momenti di svago e sfide con gli amici. I colori? Bianco e toni neutri, abbinati al rovere chiaro.
Livia ha voluto una cucina all’inglese, con il doppio lavello in ceramica incassato nel vano della finestra, così da avere la luce migliore mentre lavora, oltre a godere della splendida vista sull’esterno. Per rendere l’ambiente funzionale ma visivamente leggero, Martino ha disegnato e fatto realizzare dal falegname degli elementi a vista, sia basi sia pensili, completando il tutto con un top in marmo e un tavolo di recupero in legno e pietra. A terra c’è il parquet, per dare continuità con il resto della zona giorno. Sopra la porta, una vetrata dona luce all’ingresso.
La camera da letto, luminosissima, è molto sobria e intima e gioca con le tonalità pastello, scaldate dal pavimento in rovere e dalla testiera del letto più i comodini, che i padroni di casa hanno portato dalla casa di campagna. Il rosa di tappeto e specchio gioca con il beige del plaid e il grigio materico dei cuscini. Il tocco décor? I paralumi con palme e animali multicolor e il cuscino sul davanzale della finestra che, così, si trasforma in una romantica panca per leggere e ‘sbirciare’ il passaggio in piazza.
In fondo alla casa c’era una stanza posta a un livello più alto e raggiungibile da una scala: Martino e Livia hanno deciso che sarebbe stata uno studio-camera degli ospiti e che si sarebbe dovuta distinguere dal resto dell’appartamento. Per questo il pavimento in cotto, molto rovinato, è stato dipinto di bianco con una vernice protettiva e le pareti in un avvolgente giallo senape, cui sono stati coordinati i tessili che variano dal beige, al marrone pepe, al verde.
Anche prima i bagni erano due, ma quello piccolo risultava quasi inutilizzabile perché largo soltanto 80 cm. Così Martino ha deciso di spostare di 50 cm la parete che li separava, in modo da ricavare due ambienti molto più funzionali. In una fabbrica dismessa in periferia, poi, ha scovato delle piastrelle esagonali in cemento e i maxi specchi minimali: per armonizzarli tra loro ha pensato di dipingere di rosa cipria muri e termosifoni e di installare sanitari dal look classico, ai quali abbinare pezzi vintage e porte bugnate lasciate volutamente grezze.
[Prezzi aggiornati a settembre 2014]