Dear Ingo, visionario maxi-lampadario, unisce 16 bracci in un’unica, dissacrante struttura (Moooi, Ø cm 80-240x50h € 2.500). Come rivela il nome, è l’omaggio di Ron Gilads al genio del grande Ingo Maurer. È soltanto una delle tante lampade a bracci della casa, vera passione dei proprietari. Il divano angolare (Ektorp di Ikea, cm 243/243x88x88h € 906,50) crea un centro visivo scuro intorno a cui ruota tutta la stanza. Cuscino azzurro realizzato in tessuto in vendita da Silva.
Davanti al caminetto in cemento, che gioca col colore, ecco due poltroncine oggetto di un recupero fuori dagli schemi: ne è stata la conservata la struttura in legno, eliminandone però il rivestimento e completando con sottili cuscini bianchi su seduta e schienale. Sono opera della designer-artista Draga Obradovic (da € 1.600 cad). Lampada da terra da Spazio ’900. Sul tavolino, sfera in ceramica di Bosa.
Una costante in tutta la casa: i giocattoli d’epoca, raccolti soprattutto da Monica, arricchiscono il décor e unificano gli spazi. Interpretando lo spirito collezionistico con leggerezza e un pizzico di incoscienza! Quadri L'Affiche.
Il vero segreto della classe? Non ostentare: il mobile su ruote firmato dal maestro Vico Magistretti è accostato alla parete come una semplice dispensa (Shigeto di De’ Padova, cm 160x45,5x172,5h prezzo su richiesta). Dalle due Flow (MDF € 590 cad), alla rossa Czech (Thonet € 413), al raffinato modello disegnato da Nakashima (Knoll € 920 + iva), sedie protagoniste.
Come il nero nella moda, l’acciaio “nudo” resta sempre attuale in cucina. E insieme alle piastrelle bianche da cm 20x20, banali solo in apparenza, crea un’atmosfera professionale, quasi degna di un ristorante! L’applique? Una celeberrima Jieldé (in vendita da Rossana Orlandi). Quando la semplicità assoluta diventa stile. Un angolo dal cuore di metallo: davanti al mobile lavello Ikea, non più in produzione, spiccano le sedute (Fauteuil D, cm 51x46x73h € 413) e il tavolo (Tables 55, cm 130x70x 74h da € 684) di Tolix.
Barattoli e bicchieri di porcellana in toni pastello (in vendita da La Rinascente), taglieri in legno chiaro: basta poco per ammorbidire un banco di lavoro molto razionale.
Fuori moda, le lampade a morsetto? Riscrivi le regole: applicane una a un tronco di recupero, per un risultato funzionale, sorprendente e non ripetitivo. Piante di Paolo Del Latte.
Niente frivolezze in bagno: specchio senza cornice, cestino inox, radiatore bianco. Ma il lavabo déco e la scala-portasalviette trasmettono un tocco intimo e personale. Asciugamani Somma, profumi Culti.
Se ami i mobili un tempo destinati agli spazi collettivi (come questo armadietto da infermeria), ricorda di arricchirli con oggetti davvero “tuoi”, carichi di significati affettivi. Così ogni riferimento al vecchio uso si dissolve subito e tutti scoprono un pezzetto della tua storia.
Trasformazioni, spostamenti, riutilizzi: una coppia di creativi vive quest’abitazione come un vero laboratorio di idee. Con tanti coinquilini d’eccezione: i loro progetti
Tutto comincia nella Milano di fine Anni novanta, fra le vie di uno dei più effervescenti Design Districts odierni, la zona Tortona. All’epoca l’area abbonda di officine artigianali e piccoli insediamenti industriali, ospitati in edifici generosi che nessuno definisce ancora “loft”.
Maurizio Lazzari si è già stabilito qui: in questi ambienti vive con quotidiana comodità e, contemporaneamente, studia e produce borse e oggetti innovativi insieme alla moglie Monica. Dopo la nascita del figlio Samuele, i due sviluppano contenitori per giocattoli, culle e mobili, tutti ispirati al senso del colore, dell’emozione, della funzionalità e dell’ironia.
Oggi il marchio Lazzari appartiene al gruppo Foppapedretti, quei progetti esistono ancora (mentre è nato il nuovo marchio Amu Design e questa casa ne conserva la memoria. Prototipi, prodotti e novità si mescolano a pezzi industriali e classici del design... sotto la luce regalata dai grandi finestroni.