Al centro, divano Ghost sfoderabile [cm 220x85x80h, da €2.139] di Gervasoni come il tavolino tondo Gray 42 [Ø cm 50x50h €407]. Cuscini rosa e senape di L’Opificio [€125 cad], grigi di Emporio Roma [€35 cad]. Piantana Slope [Miniforms da Magazzini Associati €590].
Una maxi moodboard, quella creata da Cristina appoggiando a terra, sulla carta da parati [Wall&Deco], le cartelle colore [Il Ladro di Fragole] e i campioni di tessuto [Kvadrat]. Per giocare con la naturale luminosità dell’appartamento, la stylist ha scelto una palette di azzurro-verdi scaldata da tocchi giallo-ramati e tessuti morbidi a contrasto con le geometrie definite dei mobili.
Poltrona a dondolo Terra in lamiera e tubolare [Atipico, cm 95x66x83h €634], libreria pensile nera in ferro [Brancalab] con vasi di Rina Menardi. Tappeto Dye Dye [Kasthall, cm 195x300 €4.211], tavolino da Emporio Roma. opera a parete Mood di Stefano Branca.
Il maxitavolo, realizzato su disegno in ferro e legno, è di Brancalab come le sedie, per otto, dieci persone. Posizionato perpendicolarmente alle porte-finestre del terrazzo, crea una fuga prospettica minimalista ma ipercolorata: le sedie in tubolare d’acciaio sono tutte in nuances diverse e spiccano sul pavimento in larice. A contrasto con la linearità del tavolo e la geometria definita delle sedie, Cristina ha deciso di vestire la tavola con il tessuto in puro lino stropicciato Saraille Lapis [Designers Guild, cm 305h €1 92/m].
Piatti Hybrid [Seletti da Emporio Roma, da €42], piattini bianchi [Studio Job da Mia Via Ripetta €65 cad], calici Belle Epoque [Guzzini €6,90 cad], bicchieri Bora [Carlo Moretti €104 cad], posate [Sambonet], tovaglioli [La Fabbrica del Lino], vaso [Secondome].
Sulle mensole in ferro, bicchieri, calici e brocca di Bormioli Rocco, piatti bianchi Ovale [Alessi da €18 cad], tazze, tè e ciotole in vendita da DOM. Sul top in Corian, vassoio ramato Phil [€295] e sculture in filo di ferro da Magazzini Associati, barattoli Tonale [Alessi da €46 cad], taglieri [Emporio Roma €33 cad] grembiule di Lanificio Leo.
La piccola ma attrezzatissima cucina ricavata in un angolo del soggiorno è realizzata su disegno con ante e ripiani in metallo nero più, a contrasto, un sottile top in Corian® bianco. C’è posto anche per una zona colazione organizzata con tavolino da bistrot e sedie. La parete che si affaccia sul corridoio da un metro di altezza fino al soffitto è chiusa da una vetrata di tipo industriale montata su griglia metallica bianca [tutto Brancalab].
Al posto della testiera, è stata appesa a parete, come fosse un quadro, la tappezzeria grafica in bianco e nero Upsidedown [Wall & Deco €84/mq]. Sul letto sono appoggiati i cuscini Carré in giallo e menta con decoro a esagoni [L’Opificio, cm 65x65 €125 l’uno] e un copriletto grigio traforato [Emporio Roma da €195].
Dove una volta c’era il terrazzo, chiuso regolarmente già anni fa, è stato ricavato uno studio letteralmente invaso dalla luce. Al centro, lo scrittoio Grey 50 tinto avio con due cassetti [Gervasoni, cm 130x45x75h €1.274], accompagnato dalla poltroncina Cyborg in policarbonato con schienale in midollino [Magis, cm 56x54x82h €496]. Sul top, quaderni [Fabriano Boutique] e lampada [Flos]. Sul mobile di fronte al letto [Brancalab], fotografie [Another Studio], candelabro [Emporio Roma] e oggetti [DOM].
Il mobile in metallo e Corian consente di tenere in ordine ma a portata di mano tutto il corredo di biancheria per il bagno e la camera da letto. Sul top, dispenser di sapone liquido [€11], asciugamani [€32], candelabro in vetro [€115] e saponette [€7] di Emporio Roma, più scatole in cartone colorato fantasia, in vendita da DOM.
Da appartamento Anni ’50 a loft: il trucco? Via tutti i muri, si gioca con pareti in vetro,
mobili e pedane in ferro. E un luminoso parquet d’acero.
Silvia ha ereditato questa casa nel quartiere Flaminio a Roma. Pur avendola amata da sempre per l’atmosfera che vi si respirava, ha voluto ristrutturarla per adattarla alle sue esigenze di giovane appassionata di viaggi e musica, sempre circondata da amici per i quali prepara cene e brunch. Il suo sogno? Una casa tipo loft! L’architetto Andrea Branca lo ha realizzato giocando con materiali, luce e volumi; poi, la nostra stylist Cristina Gigli ha dato il tocco CasaFacile.
Eliminati tutti i tramezzi che definivano le stanze della zona giorno, ora c’è un unico grande living che ospita area relax e pranzo (ma anche la cucina, come vedremo più avanti). La luce invade l’ambiente, che è giocato sui contrasti fra le pareti bianche, i pilastri più i contenitori in metallo nero e i pannelli scorrevoli in vetro specchiato. Nel rispetto del mood esistente la nostra stylist Cristina Gigli ha, dunque, scelto mobili bianchi, complementi in legno e tessili materici nei toni dell’azzurro, giallo, rosa e grigio. Il pezzo imprescindibile scelto personalmente da Silvia? La scultura Mood in metallo appesa al muro.
Quando torna dai suoi viaggi intorno al mondo assieme al fidanzato fotografo, Silvia non perde occasione per invitare gli amici più cari per cene in tema con i suoi tour. Per questo ha fortemente voluto che la zona pranzo, organizzata alle spalle dell’area relax, avesse un grandissimo tavolo (che ha fatto realizzare ad hoc in stile industriale) per stare comodi in otto, dieci persone, completato con sedie in colori diversi (tutto realizzato da Brancalab). Cristina ha pensato per lei un’apparecchiatura giocata sul mix di pezzi effetto classico (i piatti riproducono quelli di Delft e i calici sono in plastica) e contemporaneo come le sottili brocche, minimal come i candelieri.
La cucina è stata ridimensionata e spostata nella zona tra ingresso e camera da letto. Disposta a 'L' con mobili su misura in metallo nero e Corian, è di soli 6 mq, ma è completa di tutto, angolo snack compreso. Qui Cristina ha scelto e organizzato su top e mensole tutto il necessario per i pranzi quotidiani. Per dare luce all’ambiente, l’architetto Branca ha ‘chiuso’ il volume con pannelli in vetro (in parte fissi, in parte scorrevoli) trasparenti dal lato cucina e a specchio dal lato living in modo da far quasi scomparire in un gioco di magia il volume stesso. Inoltre, la parete verso la camera è ‘tamponata’ con una vetrata dal mood industriale. Per garantire la giusta pendenza degli scarichi dell’acqua è stata creata una pedana (rivestita sempre in metallo nero) che occupa tutta la fascia centrale della casa.
Nella ristrutturazione la camera da letto non ha cambiato posizione, ma è diventata una specie di suite inglobando cabina armadio, bagno e una zona studio. Tutti gli elementi fissi sono stati realizzati su disegno dell’architetto Branca e sembrano prendere corpo dalla pedana, rivestita in lamina di metallo, che attraversa la casa.
Alla pedana, infatti, si appoggia il letto con comodini a sbalzo e da essa parte il maximobile che, nel corridoio, ospita i lavabi e, in camera, serve da madia.
Con la ristrutturazione si è deciso che la luce doveva giocare un ruolo fondamentale e che gli ambienti dovevano essere fluidi. Per questo il corridoio di accesso alla zona notte non solo è chiuso da una porta a vetro (specchiata solo dalla parte del soggiorno, per garantire la privacy), ma ospita un grande mobile con due lavabi che prosegue fin dentro la camera. In questo modo, nel volume del bagno è stato possibile inserire una maxidoccia e, accanto al letto, è stata ricavata la cabina armadio.