Sostituiti i muri interni con divisori light in legno, ecco l’open space di un maestro dell’arredo sobrio ed eco-social Una parola non basta per descrivere la personalità di Mario. Nel mondo del bello ha […]
Sostituiti i muri interni con divisori light in legno, ecco l’open space di un maestro dell’arredo sobrio ed eco-social
Una parola non basta per descrivere la personalità di Mario. Nel mondo del bello ha esordito da ragazzo, tra la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti (e il bar Jamaica in Brera, punto d’incontro di artisti e intellettuali…). Un trascorso di antiquario e restauratore, dichiara d’ispirarsi allo stile inglese. Questo distinto signore che si autodefinisce ex-hippy, con il marchio Plinio il Giovane » www.plinioilgiovane.it ha anticipato di decenni il riuso del legno, ha promosso progetti sociali, sta per diffondere online pezzi low cost di qualità e collabora come designer con prestigiosi marchi per la casa.
Il grande monolocale (94 mq) è stato ottenuto sostituendo i tavolati di un appartamento con paretine autoportanti in legno che delimitano spazi funzionali, non vere e proprie stanze. «È un ambiente unico dove la notte si fonde con il giorno, e la passione per il lavoro con la vita» dice Mario che qui si riunisce con amici e collaboratori o i giovani designer dello Studio Mandalaki e di Uniluna. «Nascono così progetti che sono messaggi culturali e sociali». L’ultimo si chiama PliniOltre: pezzi pensati e prodotti con la collaborazione dei detenuti della Cooperativa Sociale Opera in Fiore. » www.operainfiore.it
I locali di servizio sono neutri: cucina bianca a vista e mini-bagno con vasca. Il carattere del living invece sta nel contrasto tra legno chiaro e scuro, nei prototipi e nei ‘su misura’ di Plinio il Giovane, accanto ai mobili antichi. Mario – anche come parquet – ama il rovere, legno forte e duraturo che lui tratta tradizionalmente, con olio di lino e pigmenti naturali, dal gesso all’ossido di metallo.
L’idea delle pareti séparé è venuta dall’abitudine di allestire mostre: i pannelli in tamburato di rovere sono uniti a incastro con spinotti; posti in ortogonale, sono autoportanti: li si può anche spostare in libertà! Alti cm 160, creano privacy per la notte-studio ma anche senso d’unione con il resto della casa. E non fermano la luce. Il poetico padrone di casa l’ha progettata secondo il giro del sole… e della luna. Al mattino ha i raggi solari sul letto; alle 22.30 la luna illumina la vasca da bagno e, dalla striscia in vetro nel muro in cartongesso, uno spicchio arriva fino al living!
La casa è tutta aperta, ma vi si entra con una progressione di quinte/schermo: la prima scorrevole; l’altra fissa delimita il box notte di Mario/Plinio che, in verità, non dorme, sogna! Ma con i piedi per terra: da giovanissimo aveva già aperto un concept store in centro a Milano, ed è ben nota la sua insegna, Plinio il Giovane. In lui la vena creativa confluisce in vivace imprenditorialità milanese. A 60 anni, portati benissimo, sta spesso con i giovani con i quali coltiva e lancia i suoi nuovi progetti.
Testi di Lucia Bocchi foto di Giandomenico Frassi servizio di Vanessa Pisk