Architetti & Designer

Architetti & Designer: Gordon Guillaumier

Maltese di origine e milanese d’adozione, cosmopolita per vocazione. Con il suo tratto elegante e leggero, progetta per i più importanti brand italiani e stranieri

È arrivato a Milano a fine Anni ’80, dopo esperienze di studio in Svizzera e in Inghilterra, si è laureato in Design Industriale allo IED nel ’91 e l’anno dopo ha ottenuto il Master nella stessa materia alla Domus Academy.

Com’era la Milano di quegli anni vista da uno studente di design poco più che ventenne? «Era meno internazionale, con meno grattacieli. Erano gli anni della fine della ‘Milano da bere’ e di lì a poco sarebbe arrivata Tangentopoli, si poteva cogliere un’energia nuova. C’erano meno musei, meno locali e più artigiani, e la nebbia d’inverno».

Nei primi Anni ’90 entra nello studio di Rodolfo Dordoni,poi l’esperienza in Driade, a fianco di Enrico Astori. Che cosa le hanno trasmesso, sotto il profilo professionale? «Tantissimo. Sono due punti di riferimento fondamentali nella mia formazione, tanto sotto il profilo professionale quanto sotto quello personale. Persone discrete, di grande stile e con una visione precisa».

Ha creato rapporti duraturi con molte aziende. Non deve essere facile, nel frenetico mondo del design di oggi... «Il mio bagaglio culturale ha alimentato la mia professione e viceversa: un processo che va al passo con ciò che succede attorno a me. La velocità intesa come concetto futurista mi piace molto, invece amo molto meno la velocità che non ti concede la riflessione».

Di recente per Alf Dafrè, una azienda con cui collabora da molti anni, ha disegnato la madia Gioberg, la cui sagoma si ispira all’iconico Grattacielo Pirelli di Gio Ponti. Come le è venuta questa idea? «Pedalando in bici all’ombra di questo capolavoro mi sono detto ‘Why not?’».

Testi

Claudio Malaguti