Francese, classe 1974, Mathieu è il prototipo del designer di oggi: per la sua versatilità e per l’approccio multidisciplinareal progetto. È affascinato dalla scienza, ma ha anche un afflato poetico e sensibile e considera il design un mezzo per migliorare la vita e il benessere di tutti. Uno dei suoi primi progetti è Andrea, un purificatore d’aria che utilizza le piante (gerbera, filodendro, spathiphyllum...) per migliorare la qualità dell’aria.
Quanto conta oggi l’attenzione all’ambiente per un designer? «Dobbiamo ripensare i nostri bisogni e combinarli con la tecnologia per creare un nuovo stile di vita basato sulla virtuosa collaborazione con l’ambiente. La tecnologia mi interessa per la sua capacità di farci riscoprire la nostra umanità: per respirare meglio, per dormire meglioe anche per mangiare meglio».
Cosa significa essere stato scelto per disegnare la torcia olimpica? «È il sogno di ogni designer, che si realizza al massimo una volta nella vita. L’ho voluta perfettamente simmetrica per esprimere un messaggio di vera uguaglianza. Ha un design estremamente puro, quasi essenziale. Semplice come un trattino e fluido come una fiamma…».
La sua installazione Outonomy a Maison&Objet era tuttain giallo. Perché questo colore? «Per trasmettere l’idea che il progetto si trova a un bivio tra la finzione e il documentario, volevo che l’installazione fosse di un radioso monocromatico giallo. Questa tonalità porta un tocco di ottimismo a tutto il progetto: è una risposta alle visioni catastrofiche che oggi fanno la loro comparsa nel mondo in vari modi, dal più lieve al più paranoico. Lo scopo non è contemplare l’apocalisse, ma chiederci quale sia la vita che ci auguriamo di vivere».