Architetti & Designer

Architetti & Designer: Patricia Urquiola

Spagnola di nascita ma milanese d’adozione, definisce il proprio stile ‘empatico’. È stata allieva di Achille Castiglioni, da cui ha imparato il piacere della libertà

Dopo illustri collaborazioni, Patricia Urquiola apre il suo studio a Milano nel 2001, assieme al compagno Alberto Zontone. L’attività alterna progettazione, interior design e product design. Dal 2015 è direttore creativo di Cassina.

I suoi progetti sono colorati, morbidi, accoglienti... si può parlare di uno sguardo femminile sul mondo?

Credo tu faccia riferimento ad un tipo di delicatezza e armonia che si percepisce nel mio lavoro, il design empatico che cito spesso. Non credo che derivi dal fatto che sono una donna, ma dal mio modo di approcciare i progetti. Mi considero una buona osservatrice e cerco di unire la mia continua ricerca sui materiali, l'artigianato e la tecnologia alla memoria emotiva, cerco di creare un'empatia. Questo è un elemento fondamentale nel mio lavoro, è per me ciò che dà vita a un progetto.

Nel 2019 ha disegnato una stufa a pellet. Che sfide offre un oggetto così 'tecnico'?

Le stufe a pellet sono oggetti smart che nascono già per interagire e dialogare con noi, la sfida è sperimentare con la progettualità e la componente creativa, cercando di dare una lettura evoluta di un oggetto in cui l'estetica deve convivere con la componente tecnologica.

Ha lavorato con Castiglioni e Magistretti. C'è un loro insegnamento che vorrebbe trasmettere alle nuove leve?

La fortuna di poter scegliere da solo i tuoi maestri. Quello che auguro a tutti i giovani designers e architetti. Imparare il loro metodo, la loro ricerca, ma allo stesso tempo capire l’importanza di costruire il proprio percorso individuale. Da Achille Castiglioni, ho imparato ad osservare ed essere curiosa e mi ha fatto innamorare del design. Da Vico Magistretti ho imparato a superare i limiti del progetto e ad osare.

  • 2002 - divano Malmö [Moroso]
  • 2005 - sospensione Caboche [Foscarini]
  • 2006 - poltrona Antibodi [Moroso]
  • 2007 - divano Légère [De Padova]
  • 2008 - collezione Re-Trouvé [Emu]
  • 2011 - lampade Tatou [Flos]
  • 2013 - divano outdoor Canasta [B&B Italia]
  • 2016 - tappeto Visioni [cc-tapis]
  • 2017 - vasca Lariana [Agape]
  • 2019 - stufa a pellet Wall [Mcz]
  • 2020 - poltrona Lud’o Lounge [Cappellini]
  • 2022 - divano Sengu Bold [Cassina]

Quale sarà il trend principale per il Salone 2023?

Devo dire che non mi sono mai interessata ai trend. Il mio lavoro è basato sulla ricerca, su come interpretare la contemporaneità, creare l’empatia. esprimere il senso del tempo e del luogo. Mi piace sviluppare un progetto fino ai dettagli più piccoli pensando all’impatto emotivo che deve avere a chi lo vive e a chi ci lavora.

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Claudio Malaguti