Architetti & Designer

Architetti & Designer: Spalvieri & Del Ciotto

Due designer che fanno coppia nel lavoro e nella vita. E che attraversano il frenetico mondo del design con un approccio ‘slow’ che ce li rende molto simpatici!

Simone Spalvieri e Valentina Del Ciotto, dopo aver vissuto e lavorato a Milano e a Londra, hanno trasferito il loro studio a Tolentino, nelle Marche.

Quanto è importante il legame con il vostro territorio?

Il legame con questo territorio è molto importante ed è nato nel tempo, per me che sono nato qui è stata una riscoperta, per Valentina un innamoramento, essendo lei di origini abruzzesi. Quando vivevamo lontani da qui eravamo anche più giovani e tendevamo a preferire tutto ciò che era per noi nuovo e lontano dalle nostre origini. Con il tempo abbiamo iniziato ad apprezzare cose che prima ci sembravano scontate, come la possibilità di avere tempo per sé stessi e di avere i giusti spazi per il corpo e per la mente. A Tolentino abbiamo trovato tutto questo, è nato nostro figlio e il nostro lavoro è fiorito, come se qui ci fosse la giusta linfa PER alimentare i nostri sogni. Ognuno ha il proprio luogo, si percepisce di essere nel posto giusto quando nascono connessioni, quando ci si sente accolti, quando un luogo si può chiamare casa.

La più recente collaborazione con aziende marchigiane è quella con Scavolini, con la cucina Stilo presentata a Eurocucina. Ci raccontate come è nata?

Scavolini è una di quelle aziende per cui abbiamo sempre desiderato lavorare e la nostra collaborazione è nata nel modo più imprevedibile. Durante Eurocucina 2022 abbiamo lasciato il nostro biglietto da visita alla reception del loro stand, cosa che solitamente non facciamo perché è chiaramente molto difficile essere notati tra migliaia di contatti e creare una connessione in questo modo. Con nostra grande sorpresa dopo poco tempo ci hanno chiamati e ci hanno invitati a visitare l’azienda. Da quella visita è nata la collaborazione, prima con il progetto Stilo e successivamente con il progetto degli stand espositivi di cucina e bagno per il Salone 2024. Successivamente, parlandone con Fabiana Scavolini è emerso che loro analizzano tutti i contatti che acquisiscono durante le fiere, un gran lavoro che però può portare delle opportunità sia per l’azienda che per chi come noi si propone per una possibile collaborazione.

È la prima volta che disegnate una cucina. Quali nuove sfide vi ha presentato?

Non troviamo differenze nel progettare un prodotto piuttosto che un altro, perché ogni volta ripartiamo da zero nel progetto. Come diceva Massimo Vignelli “If you can design one thing, you can design everything”. Ciò che conta è l’approccio al progetto, poi il prodotto cresce e si evolve naturalmente. Detto questo la sfida nella cucina contemporanea è quella di riuscire a creare un progetto che dialoghi bene con tutte le zone della casa, una sorta di abaco da cui i clienti finali e i progettisti di interni possono attingere per creare spazi personalizzati in base alle diverse esigenze individuali. Non si parla più di singola cucina, ma di spazi polifunzionali, dove c’è chi cucina, chi lavora, chi ama ospitare persone ma non accende neanche i fornelli.

Un racconto a parte merita anche la storia della nascita del vostro letto Times per Poltrona Frau...

Si, sicuramente è una storia che fa parte della nostra crescita professionale. Quando siamo arrivati a Tolentino io ho lavorato nella ricerca e sviluppo di Poltrona Frau per tre anni, per capire da vicino come funziona una grande azienda dell’arredo, mentre Valentina portava avanti lo studio. Nel 2017, dopo essere uscito dall’azienda, abbiamo partecipato come studio ad un brief aziendale. Abbiamo messo a frutto le conoscenze sui materiali apprese negli anni, usando la pelle in modo innovativo, come elemento tecnico e funzionale oltre che estetico, dando vita al progetto Times, che fu scelto per la produzione. Eravamo molto giovani ma Nicola Coropulis, pur nutrendo inizialmente dei dubbi, ha avuto coraggio e lungimiranza nel portare avanti il progetto, mettendo a catalogo un arredo strategicamente importante per l’azienda. Siamo stati tutti ripagati del lavoro fatto e del coraggio avuto perché il letto Times e successivamente la poltrona Times Lounge, presentati nel 2018 e nel 2020 sono ancora oggi dei best seller dell’azienda. Il mestiere del designer è spesso fatto di pazienza e lunghe attese, fare un nuovo prodotto non significa soltanto mettere la propria firma su un oggetto, ma significa soprattutto contribuire a far funzionare un’azienda che è fatta di persone che vivono di quel lavoro, una grande responsabilità oltre che un privilegio.

Nel libro intitolato 'Slow' il libro (Ed. Quodlibet, 2021) avete ricapitolato i vostri primi 12 anni di attività. Quanto è importante la lentezza nel progettare?

Ci siamo accorti del valore della lentezza nel progetto quando abbiamo capito i vantaggi che si hanno se si riesce a fare una vita lenta. Siamo generalmente molto esigenti nella vita, scegliamo le nostre cose con calma e attenzione e per fare questo servono tempo e studio, lo stesso tempo che serve per progettare. Ad esempio le pause sono fondamentali, si vedono le cose in modo diverso dopo averle lasciate decantare per un po'. Perché il tempo è cambiamento e crescita, a volte basta una passeggiata o ascoltare della buona musica per vedere le cose in modo diverso, per trovare nuova linfa. Noi facciamo pochi progetti ogni anno e lavoriamo personalmente ad ognuno di questi. La lentezza ci permette di sbagliare e correggere, quindi di migliorare. Idealmente in una vita basterebbe fare un prodotto che rimane nella storia piuttosto che farne cento che non portano nessun cambiamento.

Il vostro è un design lontano dal decorativismo andato di moda negli ultimi anni. L'essenzialità è un vostro obiettivo?

La risposta è nella domanda. Non siamo capaci di fare decorativismo perché segue mode passeggere, per fare quel lavoro bisogna rincorrere tendenze mentre il buon progetto è per sempre, quindi non ha fretta di uscire sul mercato. Pensiamo alla Landi chair di Hans Coray ora prodotta da Vitra, dopo quasi cento anni è ancora la più bella sedia in alluminio mai prodotta. La vera bellezza non ha tempo, Enzo Mari diceva che per capire la bellezza bisogna guardare Piero della Francesca, ascoltare Bach, tutto il resto è solo approssimazione. Aveva ragione, oggi a casa nostra usiamo le sedie S 43 di Mart Stam del 1931 perché esprimono a pieno la nostra idea di design, le altre cose sono disegnate da noi, o sono comunque oggetti dall’estetica senza tempo che amiamo particolarmente, più passano gli anni e più ci allontaniamo dal design eclettico.

Lavorando in coppia, nell'approcciare un progetto seguite uno schema? E c'è qualcosa per cui ciascuno di voi ha una maggiore inclinazione rispetto all'altro?

Non seguiamo uno schema ma lavoriamo insieme fin dai tempi dell’università quindi ormai si sono creati naturalmente dei ruoli. Valentina è appassionata di arte, è probabilmente la modellista più dotata che abbia mai visto e porta la bellezza in ogni cosa che fa, disegna e a volte cuce molte delle cose che indossa, è progettista in ogni cosa che fa. Non ama stare in pubblico perciò quando possibile faccio io la parte sociale dello studio. Il risultato è che non siamo molto social! Io sono appassionato di tutto ciò che è immateriale, di come le emozioni e la materia possano dialogare tra loro, stranamente allo stesso tempo mi piacciono molto i dettagli tecnici degli oggetti, quindi dedico tutto il tempo necessario alla loro definizione. I progetti nascono spesso da lunghe chiacchierate tra di noi, spesso ci capita di guardare un oggetto, un film, un’opera d’arte e le buone sensazioni che ci rimangono finiscono prima o poi nei nostri prodotti.

C'è un settore o una tipologia di prodotto su cui non avete ancora lavorato e che vi piacerebbe progettare?

Abbiamo lavorato poco al progetto della sedia perché vorremmo farne poche e ben fatte, prima o poi vorremmo fare una buona sedia.

Ci raccontate di un progetto al quale state lavorando in questi mesi?

Stiamo lavorando sul design di nuovi strumenti da cucina, un tema dove contano ergonomia, estetica, ma anche prestazioni e prezzo. Un progetto sicuramente complesso, presto vedrete i primi risultati del nostro lavoro!

Facciamo pochi progetti ogni anno e lavoriamo in prima persona a ognuno di questi. La lentezza permette di sbagliare e correggere, quindi di migliorare.

2009 - Asciugacapelli Kenny [Trabo]

2010 - Lampada Greenman [Lexon]

2011 - Poltrona Sacchetto in Tyvek® [prototipo]

2012 - Lampada in ceramica Oblique [Established & Sons]

2014 - Speaker Hoop [Lexon]

2018 - Seduta The Roof Chair [Magis]

2019 - Borraccia Energy [Fratelli Guzzini]

2020 - Poltrona Times Lounge [Poltrona Frau]

2021 - Letto Milord [Perdormire]

2024 - Cucina Stilo [Scavolini]

Il libro. L’attività di Spalvieri & Del Ciotto tra 2009 e 2020 e il racconto delle collaborazioni fatto da titolari e manager delle aziende [Quodlibet]

Testi

Claudio Malaguti