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Icone del design: la sedia pieghevole Tripolina

Quando si parla della Tripolina ci si trova di fronte a una delle icone più anonime e ‘ipertestuali’ del design.

Come scrive Alberto Bassi in ‘Design Anonimo in Italia’ (Electa 2007), la seduta deve il suo nome alle campagne di Libia. Nasce come sedia da campo, utilizzata dalle truppe inglesi: pieghevole, in legno e tela. Joseph Fenby, suo ‘inventore’ e primo produttore, ne brevetta il disegno nel 1887. Da allora, molti designer e aziende ne hanno offerto la propria interpretazione, cambiando materiali e nome ma restando nelle categorie del pieghevole, leggero, mobile: Gae Aulenti per Zanotta (non più in produzione) e Vico Magistretti per Campeggi, per citare due Maestri italiani. E ancora oggi è un cult.

La mia invenzione consiste in una seduta pieghevole dalla grande stabilità ed estensione, sia di sedile sia di base, combinata con una grande portabilità. Joseph B. Fenby

Designer: Joseph B. Fenby
produttore: Kampier - kampier.de
prezzo: € 1.200 il modello con struttura in legno di quercia oliato e seduta in pelle di bufalo d’acqua, in vendita su - oekofaktum.de
progettata nel: 1887
idea: una seduta leggera, pieghevole e portatile, da utilizzare durante le campagne di guerra.
materiali: oltre al modello in foto con la seduta in pelle, c’è quello in tessuto e uno persino in pura lana!
curiosità: Joseph B. Fenby non ebbe successo come imprenditore e nel giro di pochi anni non produsse più la Tripolina. Nel 1904 la presentò alla fiera di St. Louis: lì cedette la licenza di realizzarla e venderla ad alcuni clienti europei.
Lo sapevi che: Non siamo solo noi italiani a chiamare ‘Tripolina’ questa sedia: il nome viene utilizzato in molti altri paesi. Tra i nomi usati per questa sedia, dalla struttura in legno o – più leggera – in metallo, ci sono ‘butterfly’ (farfalla) chair e il marziale ‘camp foldable chair’ (sedia pieghevole da campo).

 

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