Gli Anni ’80 sono forse i più importanti nel percorso progettuale di Gae Aulenti. Nel 1980 vince il concorso per la riconversione del Museo d’Orsay di Parigi. Ed è anche la data che darà all’universo del design una sua icona: il Tavolo con Ruote. Nasce, come spesso accade per le icone, dall’osservazione della realtà. Direttore artistico di FontanaArte (dal 1979), Aulenti osserva i carrelli su ruote che trasportano i vetri dell’azienda e compie una fantastica crasi: unisce le ruote ‘industriali’ a una spessa lastra di vetro. Non è la prima volta che l’utilizzo del vetro e del metallo si sposano per rigenerare la storia di alcune tipologie dell’arredo (basti pensare al lavoro di Marco Zanuso). In questo caso però c’è un’evidente operazione di contrasto, esaltata ancor più dal dado a vista che fissa le ruote e fuoriesce volutamente dal piano in vetro. Un atto quasi brutale, duchampiano, che sfiora le dinamiche dell’arte.
Cose minimali è molto difficile che ne faccia perché io non ricerco il minimalismo, semmai la semplicità che è una cosa molto differente.
Designer: Gae Aulenti (1927 - 2012).
produttore: FontanaArte
prezzo: da € 1.090 il modello quadrato da cm 100x100x25h o rettangolare da cm 140x70x25h.
progettato nel: 1980 idea: creare un tavolino nomade da salotto.
materiali: vetro float molato trasparente e ruote industriali con forcelle in metallo verniciato.
versioni: in occasione del suo 40° anniversario, il Tavolo con Ruote è stato realizzato in un’edizione limitata di 400 esempari, numerata e personalizzata. Differisce da quello ‘classico’ per le ruote, proposte interamente in metallo zincato bianco.
curiosità: nel 1993, Aulenti ripensa il Tavolo con Ruote dando vita a Tour, tavolo alto (74 cm) che al posto delle rotelle ha... delle ruote da bicicletta
Lo sapevi che... Le opere di Gae Aulenti sono state di recente protagoniste di una mostra allo Schaudepot del Vitra Design Museum di Weil am Rhein, dal titolo ‘Gae Aulenti: a creative universe’.
lo sapevi che... Gae Aulenti fu architetto, designer, urbanista e scenografa. Aveva lo studio in piazza San Marco 4 (zona Brera). A poco più di un mese dalla morte, la città le ha intitolato la piazza circolare sopraelevata che è il cuore del quartiere di Porta Nuova.