Le origini del furgoncino risalgono alla fine degli Anni ’40, quando Ben Pon, importatore Volkswagen per l’Olanda, vide in fabbrica un Maggiolino modificato utilizzato per trasporto di materiale. Subito si mise a disegnare un veicolo commerciale derivato dal Maggiolino, unica vettura costruita dalla casa di Volksburg. Da qui nacquero molte famiglie. Prima per trasporto di materiali e, infine, il furgoncino per mille avventure.
Ci sono macchine e moto che sono più che icone, hanno un’anima. Per noi italiani Vespa, Lambretta, Fiat 500 rappresentano un pezzo di vita. C’è poi un mezzo che è entrato in tantissimi film e cartoni animati, diventando il simbolo del periodo hippie. È il T2 della Volkswagen, che ne ha fatte e viste proprio di tutti i colori, nelle varie versioni fino al camper superaccessoriato di oggi.
Lanciato nel 1950 come una derivazione del mitico Maggiolone (in origine T1), il T2 ha chiuso 64 anni di onorata carriera tre anni fa. Da allora si avvicendano prototipi e versioni contemporanee, super connesse e multi-optional. La filosofia resta la stessa: spazio e libertà di movimento, per viaggiatori, si direbbe oggi, a geometria variabile.
Il soprannome Bulli deriva dalle iniziali delle parole tedesche 'bus' e 'lieferwagen' (furgone per consegna merci) ed evoca l'aggettivo 'bullig', cioè vigoroso, muscoloso.