È una delle prime lampade in resina prodotte con un particolare sistema di stampaggio. Con la sua presenza forte ma non invadente, Cobra ha conquistato importanti presenze in vari set cinematografici.
Una lampada in resina in grado di ‘muoversi’: Cobra ha la base girevole e il riflettore orientabile. In materiale plastico, termoindurente con diffusore in alluminio, quando è ruotata, ricorda la testa di un cobra pronto allo scatto.
"Nel mio lavoro ci vuole l’anima, il sacrificio, la passione, la curiosità, toccare con mano e... non basta ancora" Elio Martinelli
Cobra non è un exploit. Elio Martinelli lavorava da tempo a lampade con uno spirito nuovo. Basti citare il Serpente, presente in moltissime collezioni. Cobra però è una vera e propria icona, per vari motivi.
Nata nel 1968, è una delle prime lampade in stampaggio plastico, si iscrive perfettamente in una sfera, giocando tra pieni e vuoti, ma soprattutto lavora sulla sorpresa: quando un segmento della circonferenza diviene braccio e ruota la calotta nello spazio, fa assumere a Cobra movimenti da predatore, appunto. In Cobra c’è la somma delle idee e del lavoro di Elio Martinelli, fondatore della omonima azienda: il riferimento a forme semplici, geometriche, lo sguardo continuo alla natura e a un ‘lecorbousieriano’ spirito nuovo del progetto, che lo porterà, negli anni, a rinnovare il panorama intero dell’illuminazione.
Per festeggiare i 50 anni di Cobra, Martinelli Luce ha chiamato a raccolta 23 progettisti per rivestire e reinterpretare questa lampada in 30 esemplari numerati. Ciascuno avrà tre prove d’autore firmate, che saranno in mostra dal 27 febbraio alla Triennale di Milano, dove Martinelli Luce, presente a molte Triennali, è di casa.