La libreria 835 Infinito è tra le icone più famose del design. Disegnata nel 1956-57 da Franco Albini per Poggi, poi Cassina dal 2008, fa parte della collezioni 'I Maestri'.
Si tratta di una libreria componibile in frassino naturale oppure tinto nero o noce canaletto. L'idea di Albini è stata quella di creare una libreria dal modulo infinito (come il suo nome), capace di staccarsi dalla parete: si fissa al pavimento e al soffitto.
È più dalle nostre opere che diffondiamo delle idee che non attraverso noi stessi. Franco Albini
Renzo Piano ricorda di aver imparato più dai silenzi che dalle parole di Franco Albini, di cui è stato allievo. Silenzi che, come in arte e in musica, sono parte importante del pezzo.
E se dovessimo associare ad Albini un termine, il più appropriato sarebbe ‘leggerezza’. Una leggerezza messa in atto anche in questa libreria, capace di librarsi in aria staccandosi dalla parete per poter scegliere ancoraggi a terra e a soffitto.
Un’idea poi copiatissima, come accade alle idee che innovano. Un progetto aereo ma saldamente industriale, pensato nel minimo dettaglio sia produttivo che compositivo. Prodotta da Poggi, ora da Cassina, si slancia nello spazio ma anche nel tempo: i montanti, tipici degli Anni ’50, hanno un che di leonardesco... Contenitori e ripiani si combinano a piacere, secondo uno schema... (quasi) Infinito.
Curiosità: L’elaborazione compositiva di Albini forma con Infinito una piccola architettura domestica, con modulo fisso da cm 90x290h, con piani d’appoggio, contenitori a due ante o a ribalta. Grande facilità di montaggio e smontaggio. Il progetto, rinato nel 2008 grazie alla ricerca di Filippo Alison, è basato su disegni originali e su prototipi esistenti.
Albini entra di diritto in qualità di primo architetto italiano nella collezione I Maestri dell’azienda Cassina e la sua libreria Infinito è presente nella collezione permanente del Museo del Design alla Triennale di Milano.
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