Nel 2020 è stata venduta una casa per 431mila euro: il vero scoop è che la casa non esiste, si tratta di un file digitale. Nel 2021 la casa d’aste Christie’s ha venduto un’opera digitale dell’artista Beeple per quasi 70 milioni di dollari, non un’opera da appendere ma un file jpeg!
Si tratta di NFT, Non Fungible Token, ne avrete sicuramente sentito parlare... Ma di cosa si tratta esattamente?
È una nuova tecnologia basata sulla blockchain la cui caratteristica principale è la non ‘intercambiabilità’. Ogni pezzo ha una certificazione unica: anche se può essere riprodotto, non avrà più lo stesso valore; è un po’ la differenza che passa tra la Monna Lisa e le sue varie riproduzioni.
Nella casa di un futuro non troppo lontano sembra che tutti avremo uno schermo o meglio, un ledwall, per l’arte NFT. Questa rivoluzione interessa anche il mondo del design da quando il digital artist Andrés Reisinger ha realizzato (e venduto a 450.000 dollari) una collezione di mobili che esistono solo come render 3D. Visto l’incredibile successo ottenuto, eccezionalmente un pezzo della collezione si è trasformato in realtà: è la ormai celebre poltrona Hortensia prodotta da Moooi. Interessante è notare come il digitale imiti il reale cercando l’unicità in un mondo dove la riproducibilità è la caratteristica fondante.
L’altra parola che sentiremo usare è Metaverso.
Immaginatela un po’ come ‘verso l’infinito e oltre’, per dirla in modo semplice; rappresenta un insieme di mondi virtuali in esperienza immersiva. Il termine nasce all’inizio degli Anni ’90 nel romanzo cyberpunk ‘Snow Crash’. Il Metaverso è una realtà virtuale 3D che si sovrappone e si integra con il mondo fisico e in cui le persone interagiscono attraverso degli avatar. In questo ambiente ibrido, phygital, capace di far convivere realtà fisica e virtuale, si socializzerà, si useranno servizi, si lavorerà, si faranno acquisti e certamente si arrederanno anche gli spazi digitali. Si parla poi di un mercato immobiliare virtuale che ha già prezzi astronomici.
Questi mondi immaginari hanno già una propria estetica con una palette colore precisa: paesaggi alieni, onirici, in cui atterrano arredi di design dalle forme organiche o in cui troviamo interni pastello, spesso piastrellati. Se un tempo i colori ‘tech’ erano il bianco e il grigio, oggi sono le sfumature delicate di rosa, verde acqua e viola, tanto che il Very Peri, il colore Pantone 2022, si ispira proprio a questa realtà altra.
Sarà una bolla speculativa o una rivoluzione sociale dei consumi? Sicuramente risolverà il problema più sofferto in una casa reale: lo spazio!