Nei dipinti rinascimentali la città ideale era completamente edificata, non c’era spazio per la natura... Oggi però vediamo gli effetti di questo modello progettuale. La sovrabbondanza di asfalto e cemento crea il cosiddetto surriscaldamento urbano: le superfici assorbono calore senza permettere la traspirazione ed evaporazione del terreno. Aumentando la presenza di vegetazione, anche con il verde negli edifici, si può combattere questo effetto chiamato ‘isola di calore’.
Stefano Mancuso, botanico e divulgatore, sostiene che gli alberi sono la nostra unica soluzione al surriscaldamento globale. E piantarli nel cuore delle città è la strategia più efficace, perché è qui che si produce il 75% di C02.
Nel 2019 un team di ricercatori del Politecnico di Zurigo ha pubblicato uno studio secondo cui la messa a dimora, a livello planetario, di mille miliardi di alberi sarebbe la soluzione contro il riscaldamento globale: in 30 anni potremmo riassorbire 1/3 di tutta la CO2 prodotta! Mille miliardi è un numero enorme ma non impossibile: dividendo in base alla popolazione, in Italia ne dovremmo piantare 2 miliardi. Sempre Mancuso riporta che se usassimo solo le terre abbandonate dall’agricoltura, nel nostro Paese avremmo spazio per 6 miliardi di piante. A questo si sommerebbe un altro beneficio: le piante avrebbero un’influenza mitigante sul clima.
Non solo: abbiamo bisogno delle piante anche per migliorare la qualità dell’aria dentro casa, spesso più inquinata che fuori. E allora ecco un progetto promettente, la Fabbrica dell’Aria®, di Stefano Mancuso e di Pnat che purifica l’aria indoor: una serra dotata di un sistema di filtrazione botanica che amplifica la naturale capacità delle piante di trattenere e degradare gli inquinanti trasformandoli in nutrienti. Insomma: aiutiamo le piante ad aiutarci!