Scopri la storia della radio che da oltre 50 anni è un'icona del design
A volte riesce impossibile immaginare un comodino senza Radiocubo. Le partite della domenica, i successi di Sanremo, qualche ‘azzardo’ oltreoceano ma soprattutto loro, i Beatles che proprio in quegli anni imperversano dalle radio d’Europa a quelle degli States. Siamo nei primi Anni ’60: la gente dice ancora ‘apro la televisione’ perché è spesso celata dai classici mobiletti di legno. L’idea geniale di Marco Zanuso e Richard Sapper parte proprio da lì: sono loro a colorare la scatoletta e aprire... la radio!
Da quella data, l’oggetto veste la sua celeberrima forma di parallelepipedo con angoli smussati; tasti e regolazioni si aprono alla vista e sono accessibili con un semplice gesto di rotazione. È ‘lei’ la nuova icona. Negli anni il progetto è stato rinnovato, ma ha mantenuto costanti la sua forma e il suo posto: un’immortale ‘scultura’ un po’ nostalgica ma supertrendy!
Ci immaginiamo un’icona come statica e immutabile nel tempo. In realtà Radiocubo TS 502 V.1 ha avuto, da subito, significativi aggiornamenti. Dal 1963-4, Sapper e Zanuso ci hanno messo le mani almeno cinque volte, adattando e riaggiornando interfaccia, alimentazione e qualità musicale. Nel 2001 un altro aggiornamento importante e, nel 2010, il definitivo ‘salto in avanti tecnologico’, che ha reso Radiocubo interattiva con lo smartphone.
Anno di nascita: 1963/64
Progettista: Marco Zanuso e Richard Sapper
Tipo di oggetto: radio portatile
Riconoscimenti: Radiocubo ha avuto da subito un grande successo di critica e pubblico. È presente nei maggiori musei del mondo, dal MoMA di New York al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Milano.
Prodotti affini: tra i prodotti storici di Brionvega ci sono anche il televisore portatile Algol (ancora di Zanuso e Sapper) e il radiofonografo RR126 (dei fratelli Castiglioni).
Produttore: Brionvega
Prezzo: € 298
Materiale: scocca in ABS, frontali e maniglia in zama (alluminio+zinco)
Idea: creare una radio portatile, adatta a tutti e per ogni ambiente
Curiosità: sul ‘mito’ di questo oggetto-cult, esiste un sito dedicato che ne racconta la storia e propone i diversi modelli www.radiocubo.it
Da quella data, l’oggetto veste la sua celeberrima forma di parallelepipedo con angoli smussati; tasti e regolazioni si aprono alla vista e sono accessibili con un semplice gesto di rotazione. È ‘lei’ la nuova icona. Negli anni il progetto è stato rinnovato, ma ha mantenuto costanti la sua forma e il suo posto: un’immortale ‘scultura’ un po’ nostalgica ma supertrendy!
Ci immaginiamo un’icona come statica e immutabile nel tempo. In realtà Radiocubo TS 502 V.1 ha avuto, da subito, significativi aggiornamenti. Dal 1963-4, Sapper e Zanuso ci hanno messo le mani almeno cinque volte, adattando e riaggiornando interfaccia, alimentazione e qualità musicale. Nel 2001 un altro aggiornamento importante e, nel 2010, il definitivo ‘salto in avanti tecnologico’, che ha reso Radiocubo interattiva con lo smartphone.
Anno di nascita: 1963/64
Progettista: Marco Zanuso e Richard Sapper
Tipo di oggetto: radio portatile
Riconoscimenti: Radiocubo ha avuto da subito un grande successo di critica e pubblico. È presente nei maggiori musei del mondo, dal MoMA di New York al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Milano.
Prodotti affini: tra i prodotti storici di Brionvega ci sono anche il televisore portatile Algol (ancora di Zanuso e Sapper) e il radiofonografo RR126 (dei fratelli Castiglioni).
Produttore: Brionvega
Prezzo: € 298
Materiale: scocca in ABS, frontali e maniglia in zama (alluminio+zinco)
Idea: creare una radio portatile, adatta a tutti e per ogni ambiente
Curiosità: sul ‘mito’ di questo oggetto-cult, esiste un sito dedicato che ne racconta la storia e propone i diversi modelli www.radiocubo.it