Abbiamo incontrato a Londra la regina del décor, ecco alcuni consigli e trucchi!
Tricia Guild è un'esplosione di energia, come le sue collezioni di stoffe e carte da parati!
É sulla scena dagli anni '70, una delle interior designer più famose e apprezzate del mondo, è fondatrice e art director del brand 'Designers Guild'.
L'uso geniale del colore e di fantasie brillanti nel décor d'interni le è valso numerosi riconoscimenti, tra la massima onoreficenza dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Gioca con sfumature accese e crea palette vibranti, molto più del semplice mix & match. 'Il colore è pura gioia, capace di dare slancio alla vita. Senza - dice - sarebbe tutto molto triste'.
Le sue fonti di ispirazione? Il teatro, l'opera, il balletto, i dipinti di Matisse e il design di Le Corbusier, ma anche la natura e i viaggi, in particolare l'India, sua grande passione. Noi l'abbiamo incontrata per voi, in esclusiva.
D. Tricia, il tuo libro 'Colour Deconstructed', è ricco di spunti e idee. Cosa ti ha spinto a realizzarlo e cosa intendi con il termine 'destrutturato'?
R. Mi è stato chiesto spesso di pronunciarmi sul tema del colore e sulla sua importanza. Così, ho provato a spiegare la mia reazione a particolari sfumature e il mio modo di lavorare, che è sempre istintivo, svelando a chi legge che cosa scatta dentro di me nel momento stesso in cui entro in relazione con determinati toni e fantasie. Ho cercato quindi di proporre il mio metodo scomponendolo, pagina dopo pagina, nei suoi vari elementi. É questo che intendo per 'destrutturato'.
D. Come realizzi una palette colori? Segui un particolare schema?
R. Nelle nostre collezioni offriamo una vasta gamma di nuances e di fantasie. Si va dalle sfumature più brillanti a quelle più soft, incluso il bianco e il nero, ovviamente. Per creare una palette, non seguo un particolare schema. Mi ispiro semplicemente alla tavolozza dei colori che vedo attorno a me nel mondo, ogni giorno. Viviamo immersi in una tavolozza di colori: quella della natura. Basta guardare un paesaggio per trovare spunti décor.
D. Alcune persone sono molto prudenti nell'utilizzare colori accesi nei propri pogetti di ristrutturazione e decorazione d'interni. Puoi suggerire un modo semplice per dosarli?
R. Direi che, prima di tutto, la chiave per trovare il proprio senso del colore è ascoltare l'istinto. Tutti noi lo abbiamo, basta solo entrare in sintonia con esso. Suggerirei poi di passare del tempo a scoprire quali reazioni una determinato colore suscita in noi. Ha un effetto riposante o energizzante? Ci rende felici o tristi? Il colore è emotivo, quindi è importante capire che sensazioni provoca quando vogliamo introdurlo in casa. Se si pensa a un determinato tono o a una fantasia, direi di controbilanciare con masse di bianco, mantenendo neutri i pavimenti e i soffitti. Tutto ciò contribuirà a creare un senso di armonia.
D. Di solito come lavori a un progetto décor? Da che parte cominci?
R. Grande o modesto, tradizionale oppure contemporaneo, ogni progetto è unico. La vera sfida è come elaborare certi stili, rispettando l'architettura dello spazio e cercando nello stesso tempo di creare qualcosa di innovativo e pieno di carattere, un'atmosfera armoniosa. Una volta considerati la luce, la dimensione, l'architettura di uno spazio e a quale uso verrò adibito, occorre combinare gli elementi: un mix di colori, fantasie, texture e forme. Questi ingredienti sono molto duttili e offrono possibilità pressoché illimitate.
D. Secondo te, quali sono gli errori più comuni nella decorazione di interni fai da te? Hai qualche consiglio per evitarli o anche solo correggerli?
R. Trovo così triste che certe persone si sentano confinate in una palette di sfumature neutre, soltanto per la paura di usare il colore! Troppo spesso si fanno condizionare da schemi tenui e noiosi pur di non provare quel determinato colore o fantaia, pensando che prima o poi arriverà a stancare. Ma è la tua casa, è come quel determinato colore ti fa sentire che alla fine è importante. Se, per esempio, ti piace il color acquamarina, prova a pitturare o tappezzare una parete in quella sfumatura. Ti sorprenderà!
D. Come trasformare uno spazio un pò datato in una stanza dallo stile anticonvenzionale?
R. Portando un tocco di personalità attraverso la scelta di colori e fantasie. E poi, visitando i mercatini del vintage per scovare il pezzo unico che ci piace; aggiungendo un cuscino o due, un tappeto. Magari, provando a tappezzare una parete. Bisogna fidarsi del proprio istinto e divertirsi.
D. Che consiglio daresti a un giovane studente o a chi vuole diventare interior designer?
R. Essere fedeli a se stessi, ma anche essere pronti ad accettare piccole modifiche o cambiamenti di rotta se è il mercato a chiederlo. Oltre a creare qualcosa di bello, occorre anche essere in grado di venderlo, per continuare a lavorare e a creare.
D. Hai comprato e ristrutturato un casale in Toscana. I colori di quella regione e in particolare della campagna hanno in qualche modo influenzato il tuo lavoro?
R. Sì, certamente. Ho sempre avuto una grande passione per l'Italia e in particolare per la sua bellissima campagna. Tutto mi ispira. Le colline, il profumo dei cipressi, gli splendidi uliveti, le erbe e i prodotti freschi della terra sono entrati a far parte della mia tavolozza di colori.
'Colour deconstructed'. Un vero e proprio tuffo nella fantasia. Tenta di scardinare le mille sfumature del colore e l'arte del décor secondo il suo personalissimo stile.
Tra cuscini, tappezzerie e carte da parati, un modo per conoscere il favoloso mondo di Tricia Guild. [Quadrille Publishing, 210 pagg.]
É sulla scena dagli anni '70, una delle interior designer più famose e apprezzate del mondo, è fondatrice e art director del brand 'Designers Guild'.
L'uso geniale del colore e di fantasie brillanti nel décor d'interni le è valso numerosi riconoscimenti, tra la massima onoreficenza dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Gioca con sfumature accese e crea palette vibranti, molto più del semplice mix & match. 'Il colore è pura gioia, capace di dare slancio alla vita. Senza - dice - sarebbe tutto molto triste'.
Le sue fonti di ispirazione? Il teatro, l'opera, il balletto, i dipinti di Matisse e il design di Le Corbusier, ma anche la natura e i viaggi, in particolare l'India, sua grande passione. Noi l'abbiamo incontrata per voi, in esclusiva.
D. Tricia, il tuo libro 'Colour Deconstructed', è ricco di spunti e idee. Cosa ti ha spinto a realizzarlo e cosa intendi con il termine 'destrutturato'?
R. Mi è stato chiesto spesso di pronunciarmi sul tema del colore e sulla sua importanza. Così, ho provato a spiegare la mia reazione a particolari sfumature e il mio modo di lavorare, che è sempre istintivo, svelando a chi legge che cosa scatta dentro di me nel momento stesso in cui entro in relazione con determinati toni e fantasie. Ho cercato quindi di proporre il mio metodo scomponendolo, pagina dopo pagina, nei suoi vari elementi. É questo che intendo per 'destrutturato'.
D. Come realizzi una palette colori? Segui un particolare schema?
R. Nelle nostre collezioni offriamo una vasta gamma di nuances e di fantasie. Si va dalle sfumature più brillanti a quelle più soft, incluso il bianco e il nero, ovviamente. Per creare una palette, non seguo un particolare schema. Mi ispiro semplicemente alla tavolozza dei colori che vedo attorno a me nel mondo, ogni giorno. Viviamo immersi in una tavolozza di colori: quella della natura. Basta guardare un paesaggio per trovare spunti décor.
D. Alcune persone sono molto prudenti nell'utilizzare colori accesi nei propri pogetti di ristrutturazione e decorazione d'interni. Puoi suggerire un modo semplice per dosarli?
R. Direi che, prima di tutto, la chiave per trovare il proprio senso del colore è ascoltare l'istinto. Tutti noi lo abbiamo, basta solo entrare in sintonia con esso. Suggerirei poi di passare del tempo a scoprire quali reazioni una determinato colore suscita in noi. Ha un effetto riposante o energizzante? Ci rende felici o tristi? Il colore è emotivo, quindi è importante capire che sensazioni provoca quando vogliamo introdurlo in casa. Se si pensa a un determinato tono o a una fantasia, direi di controbilanciare con masse di bianco, mantenendo neutri i pavimenti e i soffitti. Tutto ciò contribuirà a creare un senso di armonia.
D. Di solito come lavori a un progetto décor? Da che parte cominci?
R. Grande o modesto, tradizionale oppure contemporaneo, ogni progetto è unico. La vera sfida è come elaborare certi stili, rispettando l'architettura dello spazio e cercando nello stesso tempo di creare qualcosa di innovativo e pieno di carattere, un'atmosfera armoniosa. Una volta considerati la luce, la dimensione, l'architettura di uno spazio e a quale uso verrò adibito, occorre combinare gli elementi: un mix di colori, fantasie, texture e forme. Questi ingredienti sono molto duttili e offrono possibilità pressoché illimitate.
D. Secondo te, quali sono gli errori più comuni nella decorazione di interni fai da te? Hai qualche consiglio per evitarli o anche solo correggerli?
R. Trovo così triste che certe persone si sentano confinate in una palette di sfumature neutre, soltanto per la paura di usare il colore! Troppo spesso si fanno condizionare da schemi tenui e noiosi pur di non provare quel determinato colore o fantaia, pensando che prima o poi arriverà a stancare. Ma è la tua casa, è come quel determinato colore ti fa sentire che alla fine è importante. Se, per esempio, ti piace il color acquamarina, prova a pitturare o tappezzare una parete in quella sfumatura. Ti sorprenderà!
D. Come trasformare uno spazio un pò datato in una stanza dallo stile anticonvenzionale?
R. Portando un tocco di personalità attraverso la scelta di colori e fantasie. E poi, visitando i mercatini del vintage per scovare il pezzo unico che ci piace; aggiungendo un cuscino o due, un tappeto. Magari, provando a tappezzare una parete. Bisogna fidarsi del proprio istinto e divertirsi.
D. Che consiglio daresti a un giovane studente o a chi vuole diventare interior designer?
R. Essere fedeli a se stessi, ma anche essere pronti ad accettare piccole modifiche o cambiamenti di rotta se è il mercato a chiederlo. Oltre a creare qualcosa di bello, occorre anche essere in grado di venderlo, per continuare a lavorare e a creare.
D. Hai comprato e ristrutturato un casale in Toscana. I colori di quella regione e in particolare della campagna hanno in qualche modo influenzato il tuo lavoro?
R. Sì, certamente. Ho sempre avuto una grande passione per l'Italia e in particolare per la sua bellissima campagna. Tutto mi ispira. Le colline, il profumo dei cipressi, gli splendidi uliveti, le erbe e i prodotti freschi della terra sono entrati a far parte della mia tavolozza di colori.
'Colour deconstructed'. Un vero e proprio tuffo nella fantasia. Tenta di scardinare le mille sfumature del colore e l'arte del décor secondo il suo personalissimo stile.
Tra cuscini, tappezzerie e carte da parati, un modo per conoscere il favoloso mondo di Tricia Guild. [Quadrille Publishing, 210 pagg.]