Illuminazione

10 lampade di design in carta

Alessandra Barlassina

Alessandra Barlassina  •  Gucki

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Geometrie semplici o complicati origami: il design si diverte a giocare con la bellezza e le infinite possibilità della carta.

Furono gli scambi commerciali tra Cina e Giappone a introdurre le lanterne di carta in Oriente fin dall’XI secolo. Fibre vegetali e carta ‘washi’ (di riso) erano perfette per diffondere e filtrare la luce. Con l’avvento dell’elettricità, le lanterne si adattarono all’uso moderno, nel 1951 fu proprio un artista giapponese a trasformarle in sculture di luce: Isamu Noguchi disegnò la serie Akari per Vitra e, da allora, le lampade di carta non sono mai passate di moda.

 

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Da terra, da tavolo o a sospensione, cambiano le forme, si studiano materiali sempre più resistenti e soluzioni tecnologiche. I designer continuano a sperimentare e a rimanere stregati dal fascino di questo materiale semplice, versatile e poetico.

 

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Le lampade di carta si sposano perfettamente con stili moderni e più classici, dagli interni nordici a quelli esotici. La loro leggerezza permette di giocare con le grandi dimensioni e di creare composizioni che danno movimento alla stanza. Divertenti punti luce, ‘mobile’ candidi, i paralumi di carta sono spesso economici (almeno fino a che il design non ci mette lo zampino!) e perfetti per soluzioni temporanee.

 

CURA E PULIZIA

Bianche o colorate, le lampade di carta fanno di delicatezza e leggerezza la loro qualità. Per prendersene cura basta poco: spolverale con un piumino leggero e scuotile delicatamente, senza premere. Per evitare che la carta ingiallisca, non esporle alla luce diretta del sole.

 

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