Tutto cambia

Scuola di luce: illuminare lo studio

Negli spazi di lavoro l’illuminazione ricopre un ruolo fondamentale, tanto da essere soggetta a una specifica normativa europea pensata per salvaguardare il benessere visivo di chi lavora.

Oggi che ci capita sempre più spesso di lavorare da casa, è importante conoscere le regole di una giusta illuminazione per il piano scrivania. Per te e per i tuoi figli quando studiano.

Elimina i riflessi

Per chi lavora al computer è essenziale che l’immagine sullo schermo non sia disturbata dai riflessi della luce. Anche la luce del sole, imprescindibile in un ambiente di lavoro, potrebbe creare fastidio. La regola quindi è: lavorare ortogonali alla sorgente di luce, non di fronte e mai di spalle. La scrivania dovrebbe quindi avere la finestra a destra o a sinistra di chi lavora.

Comincia con una lampada versatile

La prima fonte di luce da prevedere sulla scrivania è una classica lampada da tavolo con luce orientabile. È una luce versatile, che potrà in futuro essere utilizzata anche in contesti diversi dallo studio. Deve rubare poco spazio ma fare una luce concentrata. 

Tutto deve essere in luce

Negli ambienti di lavoro non ci dovrebbero essere zone d’ombra. Occorrono luce diretta sulla scrivania e luce indiretta nell’ambiente. Serve quindi una luce di base morbida e diffusa che può essere ottenuta tramite pannelli luminosi a soffitto.  L’alternativa è una lampada da terra che sfrutti il soffitto per diffondere la luce.

Scegli la lampadina giusta

La temperatura di colore (misurata in K ovvero gradi Kelvin) rappresenta la sensazione di luce calda o fredda che una lampadina ci può dare e ha un risvolto diretto sul nostro corpo. Luci con temperatura di colore troppo bassa (inferiore a 3500 K) possono ingannare l’organismo alterando i cicli di sonno e di veglia, aumentando la stanchezza e riducendo la concentrazione; al contrario, luci troppo fredde possono affaticare la vista. La soluzione ideale in ambiente in cui si lavora sono lampadine con temperatura colore tra 4000 e 5000 K.

Non è solo merito delle lampade...

Molti pensano che una buona illuminazione dipenda solo da una buona lampada, ma in realtà tutto nella stanza deve concorrere al comfort: anche la scelta dei colori e dell’arredamento influisce sulla vivibilità di un home office. Un tavolo scuro riduce la ridondanza della luce e concentra l’attenzione su ciò che deve essere illuminato; una parete con colori chiari, lasciata libera, può aiutare a diffondere meglio la luce.

Occhio a queste diciture

UGR: acronimo di Unified Glare Rating, ovvero tasso di abbagliamento. Negli ambienti di lavoro le lampade devono garantire un UGR inferiore a 19. Trovate questo valore sulla scheda tecnica delle lampade pensate per gli ambienti di lavoro.

NO FLICKER: alcune sorgenti Led di bassa qualità producono una costante e rapidissima variazione della luminosità, detta sfarfallio, che può causare mal di testa. Una lampada 'no flicker' è costruita per evitare questi disturbi.

Guarda anche
Illuminazione

Scuola di luce: dare forma a un ambiente

Guarda anche
Illuminazione

Scuola di luce: un ingresso accogliente

Testi

Stefano Grignani - con la consulenza di Matteo Vivian, consulente tecnico di DeltaLight

Foto

disegni: Silvia Magnano

Ti potrebbe interessare