Juicy Salif è una vera icona del design realizzata nel 1990 dal designer francese per Alessi
Juicy Salif è lo spremiagrumi firmato da Philippe Starck, uno degli oggetti più iconici e controversi degli Anni Novanta. È esposto nelle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Centre Georges Pompidou di Parigi.
Un oggetto-scultura, uno di quei prodotti capaci di far ‘deragliare’ l’assioma ‘forma/funzione’ grazie a forza e trazione poetica.
Le cronache narrano che Alberto Alessi chiese a Starck un vassoio. Philippe, in vacanza al mare con la famiglia, chiedendo del limone per condire una frittura di pesce, disegnò di getto su una tovaglietta di carta (conservata oggi al Museo Alessi di Omegna) questo curioso ‘ragno spremitore’. E lo spedì ad Alessi, contro ogni brief o modalità. Non ha manici, non ha serbatoio. Presuppone una precisa interazione dell’utente. Ma come una chitarra con la tastiera storta e con alcune corde non proprio perfette al capotasto, Juicy Salif ha un suono, una timbrica, persino una pastosità sonora e visiva che lo ha fatto diventare una scultura, al limite della sacralità. Presente in ogni casa e in ogni paese.
Per festeggiare il 25esimo anniversario dI Juicy Salif, nel 2015, vengono proposte due versioni speciali: una in fusione di alluminio con rivestimento ceramico di colore bianco opaco e l’altra in fusione di bronzo, in tiratura limitata. Per i primi dieci anni, invece, era stata prodotta una serie di 10.000 pezzi placcati oro.
Un oggetto-scultura, uno di quei prodotti capaci di far ‘deragliare’ l’assioma ‘forma/funzione’ grazie a forza e trazione poetica.
Le cronache narrano che Alberto Alessi chiese a Starck un vassoio. Philippe, in vacanza al mare con la famiglia, chiedendo del limone per condire una frittura di pesce, disegnò di getto su una tovaglietta di carta (conservata oggi al Museo Alessi di Omegna) questo curioso ‘ragno spremitore’. E lo spedì ad Alessi, contro ogni brief o modalità. Non ha manici, non ha serbatoio. Presuppone una precisa interazione dell’utente. Ma come una chitarra con la tastiera storta e con alcune corde non proprio perfette al capotasto, Juicy Salif ha un suono, una timbrica, persino una pastosità sonora e visiva che lo ha fatto diventare una scultura, al limite della sacralità. Presente in ogni casa e in ogni paese.
Per festeggiare il 25esimo anniversario dI Juicy Salif, nel 2015, vengono proposte due versioni speciali: una in fusione di alluminio con rivestimento ceramico di colore bianco opaco e l’altra in fusione di bronzo, in tiratura limitata. Per i primi dieci anni, invece, era stata prodotta una serie di 10.000 pezzi placcati oro.