Soggiorno

Come rendere il soggiorno caldo e accogliente

Finestre ad alta efficienza per evitare dispersioni, una stufa, materiali caldi come il parquet e la carta da parati e l'arredamento nei colori caldi dell'autunno. Scopri come rendere caldo e accogliente il soggiorno.

 

LE FINESTRE

Per poter essere dei veri alleati del comfort termico, gli infissi devono rispondere a precisi parametri tecnici di isolamento. Da loro dipende parte del benessere in casa.

  1. Il valore di trasmittanza termica (che indica il passaggio di calore da una superficie finestrata che separa due ambienti a temperatura diversa) deve essere il più basso possibile: espressa nella scheda tecnica con un numero che precede l’unità di misura W/m2K (watt su metro quadrato per grado Kelvin), oggi deve attestarsi tra 0,6 e 1,20 W/m2K.
  2. Vetrocamera (composti da due o più lastre vetrate accoppiate e distanziate da una camera d’aria riempita con gas) dovrebbero essere di tipo ‘bassoemissivo’, cioè trattati sul lato interno con uno strato di particelle in oro o argento che limita le dispersioni e potenzia le prestazioni isolanti senza comprometterne la luminosità.
  3. Le prestazioni di tenuta all’acqua, all’aria e al vento devono essere certificate e suddivise in classi contraddistinte da numeri: più alto è il numero, maggiore è la tenuta.

I RIVESTIMENTI

Per dare personalità, osa legni scuri e geometrie colorate. Il parquet riprende i pavimenti di un tempo, quadrotta in prefinito Skyfall Rovere Grigio di Iperceramica. Scegli poi una carta da parati nelle stesse nuances dei complementi. Con lo stile moderno di questo ambiente è ideale un mood geometrico come quello di Archipelago, dagli echi cubisti di LondonArt.

ARREDI E COMPLEMENTI

In versione giallo senape il radiatore scalda l’ambiente anche grazie al colore, come fosse un quadro. Il sofà nel colore bordeaux è ancora più accogliente con tanti morbidi cuscini. Per scaldare ulteriormente l'ambiente? Una stufa salvaspazio. È profonda solo cm 32 e la installi anche in corridoio!

Testi

Elena Favetti e Paolo Manca