Case dei lettori

Arredi in legno esotico e opere d’artista nella casa di famiglia a Pescara

In questo appartamento di 120 mq a pochi passi dal mare Vincenzo e Loredana hanno progettato un particolare 'percorso visivo'. Fatto di arredi in legno esotico, opere d'arte realizzate dal proprietario e oggetti di design anni Settanta. Ospite d'onore: il fedele Pinscher Hannibale

Dirigente pubblico, scrittore e appassionato d’arte contemporanea, Vincenzo ha scritto a CasaFacile per presentare l'appartamento di 120 mq a Pescara che condivide con la moglie Loredana, commercialista, il figlio Valerio, studente neo18enne, e Hannibale, il fidato Pinscher fulvo tedesco che ha selezionato ormai da sei anni i propri spazi preferiti dell’abitazione (a cominciare dal divano!).

Vincenzo e Loredana hanno creato un ambiente personalizzato con arredi in legno esotico e opere d'arte «che si fondessero per emozionare al primo impatto visivo» racconta il proprietario. Loredana ha supervisionato la scelta di ogni oggetto presente nella casa: è lei la mente 'razionale' che ha curato l’allestimento degli spazi e gli abbinamenti cromatici, bilanciando la passione istintiva del marito, autore delle opere d'arte disseminate per casa e del design di alcuni mobili.

La famiglia ha deciso di vivere a cento metri dal mare, lungo la costa abruzzese, «perché è l’elemento indispensabile per equilibrare i bioritmi dei nostri caratteri così differenti» dice Vincenzo. «Tutta l’abitazione doveva essere ispirata allo stile raw, dove la 'crudità' radicale fosse, tuttavia, interrotta e 'inquinata' da precise scelte artistiche e di arredamento, in modo da trasformare i circa 120 metri quadri della casa in un percorso visivo circolare». Vediamo nel dettaglio gli ambienti della casa.

La zona giorno

L’abitazione è stata ridisegnata dai proprietari già nelle fasi della costruzione e oggi ospita, nello spazio living, un tavolo realizzato in legno black limba africano interamente progettato da Vincenzo e fatto realizzare artigianalmente da un maestro liutaio umbro. La particolarità del legno utilizzato è data dalla presenza di un piccolo tarlo che, prima della lavorazione definitiva del pezzo, nutrendosi della fibra, ha prodotto le caratteristiche striature nero/olivastre delle tavole.

Sempre nello stesso ambiente è presente il tavolino da caffè in legno teak d’importazione, acquisito attraverso una rete di commercio equo e solidale e realizzato unendo delle punte d’aratro a una lettiga da trasporto, il tutto con inchiodatura in legno martellata artigianalmente.

A ridosso della parete frontale ci sono due poltroncine da regista di design anni ’70 completamente riportate a nuovo da Vincenzo e, sul muro, spicca una composizione di 12 elementi: è un'opera di Vincenzo realizzata con cartoni di recupero e tecnica a vernice a spray, intitolata L’ultima estate.

Sopra al divano Samoa c'è un altro pezzo unico del proprietario, una tavola in Forex composta da 600 figure umane disposte secondo la famosa spirale di Fibonacci. Ed è sempre opera di Vincenzo l’imponente libreria formata da 39 celle in legno di pino marittimo issate a parete e unite fra loro con inchiodatura a scomparsa. Sulla libreria si vedono alcuni 'Pinocchi disperati', manichini opera di Vincenzo, composti con vecchie cassette di legno.

Completa la zona giorno una cucina minimal Del Tongo, total white come le pareti del living, con un piano in Dekton. La lampada è Albertslund di Louis Poulsen, un pezzo originale degli anni Settanta. Sulla parete c'è un'altra opera di Vincenzo realizzata con monete da 5 centesimi con differenti gradi di ossidazione e intitolata Calvaria, oltre a una grafica di Marco Lodola.

La zona notte

Gli arredi della camera da letto padronale sono realizzati artigianalmente con lo stesso legno black limba frakè di importazione «le cui venature dal carattere forte ben si abbinano con il colore carta da zucchero delle pareti, conferendo un sapore 'speziato' e riposante» commenta Vincenzo. «Sulla testiera del letto abbiamo scelto una fotografia di importanti dimensioni: sono due metri quadri di 'mare' in alta definizione, fotografato non dalla costa ma esattamente in mezzo alle onde».

Sulle pareti, opere in legno di Vincenzo «ottenute secondo il concetto di 'arte oggetto', ossia scegliendo materiali e forme che non avevano l’originaria funzione decorativa ma che, decontestualizzati, hanno una naturale forza espressiva» spiega l'autore. Due comodini rosa low cost Ikea e due lampade Kartell Take completano l'arredo del letto, insieme alla sospensione Minimal di Ideal Lux.

Di fronte: cassettiera Maisons du Monde rivisitata con impiallacciatura nella medesima essenza d'importazione del letto e guardaroba, un angolo toilette con consolle in alluminio verniciato a forno e, sopra, un antico specchio di kambusa di nave riportato a nuovo. La sedia è un pezzo originale del design italiano anni Settanta rivestita con tessuto d'importazione inglese con motivi di flora e fauna. A parete, opere in legno realizzate dal proprietario.

Il corridoio

Lo spazio che collega le diverse zone della casa è stato valorizzato grazie alle opere d’arte a parete, ad alcune maschere di artigianato africano e alla scelta di una lampada a sospensione del designer Rodrigo Vairinhos (Neo-Studios) interamente in terracotta lavorata e colorata a mano. La serigrafia è di Ennio Morlotti.

Lo studio

«Ho una passione smodata per lo stile Memphis» confessa Vincenzo «e mi sono ispirato integralmente a questo stile per il mio studio, immaginandolo anche come una zona relax». In questa camera sono presenti alcune opere totemiche policrome, come le torri in materiali plastici e le opere dai toni decisi a parete.

La scrivania (scovata in un mercato vintage) è originale degli anni ’70, di produzione italiana con cassetti policromi e pianale di colore verde biancastro con lastra in vetro. La piantana a braccio semovente è sempre del periodo seventies, il letto progettato e realizzato artigianalmente è corredato da una testiera minimal formata da listelli in legno teak. A parete, foto dei proprietari realizzate con elaborazione digitale ed effetti ottici, intitolate Distanze Nitide.

La camera del figlio

La stanza di Valerio è uno spazio total white: la consolle minimal in alluminio è stata progettata da papà Vincenzo. Anche la sospensione, una lampada Albertslund di Louis Poulsen, pezzo originale degli anni Settanta, esalta l’unico punto di colore: un'opera in polistirolo scavato e vernice a spray, presente a parete, intitolata Terre emerse e realizzata sempre da Vincenzo, così come il trofeo Testa di toro che campeggia sulla testiera del letto, ottenuto unendo un manubrio e una sella di bicicletta.

Il bagno

«Oltre a una sospensione sempre del designer Rodrigo Vairinhos dalle sfumature vellutate, sono state realizzate due grandi nicchie a parete che ospitano altri oggetti totemici dall'aria metafisica, specie quando illuminati dai faretti» racconta Vincenzo. Su una parete, un’altra opera del proprietario su Forex e vernice a smalto, intitolata Tardo pomeriggio.